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Ecco i parlamentari più ricchi (e i più "poveri")

LAMEZIA TERME Per una volta iniziamo dal basso, a partire da una domanda: chi è il parlamentare calabrese più “povero”? L’identikit non lo suggerirebbe affatto, visto che è un renziano di ferro, ol…

Pubblicato il: 19/03/2016 – 14:51
Ecco i parlamentari più ricchi (e i più "poveri")

LAMEZIA TERME Per una volta iniziamo dal basso, a partire da una domanda: chi è il parlamentare calabrese più “povero”? L’identikit non lo suggerirebbe affatto, visto che è un renziano di ferro, oltre che il “capo” del Pd in regione: quello di Ernesto Magorno è davvero uno “stipendiuccio”, specie se confrontato con quelli dei colleghi che, in molti casi, non condividono per niente le battaglie riformiste dell’ex rottamatore. Il deputato di Diamante guadagna “solo” 92mila euro e spiccioli, una cifra che lo colloca all’ultimo posto della classifica calabrese. Al cui vertice, ancora una volta, sta il senatore reggino di Ncd Nico D’Ascola, con uno stato patrimoniale che riporta una cifra quasi irraggiungibile: 367.780 euro all’anno.
Sono stati pubblicati ieri sui siti web di Camera e Senato le dichiarazioni dei redditi del 2015 (anno d’imposta 2014) di tutti i parlamentari e i leader politici. Nessun calabrese, a parte D’Ascola, può vantare le entrate di Beppe Grillo (368mila euro), ma comunque non c’è da lamentarsi. Di certo non si spenderà in querimonie Pino Galati (Ala), il più ricco tra i deputati calabresi. Per lui la voce “redditi complessivi” reca la somma di 299.742 euro, cioè quasi 72mila euro in più rispetto all’anno precedente.

I PIÙ RICCHI
dascola1. Nico D’Ascola: 367.780

 

 

Giuseppe-Galati102. Pino Galati: 299.742

  

 

bindi-2013-01-ipad-54-03. Rosy Bindi: 194.001

 

 

A PALAZZO MADAMA Tra i senatori spicca, dietro D’Ascola, il neo sottosegretario Tonino Gentile, con poco più di 123mila euro (nel 2014 erano 117mila). Buone le “performance” degli altri “laticlavi” Giovanni Bilardi (114mila) e Doris Lo Moro (111mila). Non superano i 100mila euro, invece, Pietro Aiello (93mila) e il grillino Nicola Morra (96mila). Una soglia ampiamente superata da un calabrese “trapiantato”, cioè eletto, in Lombardia come Paolo Naccarato (104mila) e da uno che calabrese non è mai stato (è siciliano) come Domenico Scilipoti (106mila), nel 2013 piazzato d’imperio nella lista calabrese del Pdl, si dice per volere di Berlusconi in persona.

I PIÙ “POVERI”
Ernesto-Magorno1. Ernesto Magorno: 92.576

 

  


Oliverio-Nicodemo2. Nicodemo Oliverio: 92.610

 

 

aiello3. Piero Aiello: 93.030 

 

 


I DEPUTATI
Un’altra “paracadutata” eccellente è la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, la cui dichiarazione patrimoniale sfiora i 200mila euro (194mila). Segue a ruota, tra i deputati, il reggino Demetrio Battaglia, con 160mila euro di reddito complessivo. Il suo caso dimostra che, alcune volte, fare politica non determina vantaggi economici progressivi e inesorabili: l’anno precedente l’ex consigliere regionale, di professione avvocato, aveva infatti dichiarato circa 40mila euro in più (201mila). Un po’ quello che è successo anche alla dem Stefania Covello (passata da 105mila euro a 99mila), che però nel 2015 ha dichiarato l’acquisto di una nuova auto, una Fiat 500X. Ma c’è chi preferisce investire nel mattone. Come Dalila Nesci (93mila), che ha comprato casa nella sua Tropea, e Celeste Costantino (101mila), che ha optato per un immobile a Roma (lei non è stata eletta in Calabria).
Paolo Parentela (M5S) ha dichiarato l’acquisto di una Peugeot 2008 e redditi per 98mila euro. Centesimo più, centesimo meno, la cifra incamerata dalle deputate Jole Santelli (Fi), Rosanna Scopelliti (Ncd) e Federica Dieni (M5S). I dem Enza Bruno Bossio e Nicodemo Oliverio oscillano invece tra i 93mila e i 94mila euro all’anno, superati di circa 4mila euro da Nico Stumpo. E la sottosegretaria Dorina Bianchi? Nel 2015 ha dichiarato redditi per 94mila e 355 euro.

LISTINI E RITARDI Alfredo D’Attore, uno dei fondatori di Sinistra italiana, non rimpiangerà di sicuro il suo periodo da commissario del litigioso Pd calabrese, incarico che gli ha permesso di approdare in Parlamento grazie al listino bloccato. Per lui il 2015 ha infiocchettato qualcosa come 96mila euro. Roberto Occhiuto (Fi), d’altro canto, dichiara la “miseria” di 64mila euro, ma non fa testo: è entrato in Parlamento solo nel giugno 2014, l’anno a cui si riferisce l’ultima dichiarazione dei redditi. Il record negativo di Magorno è salvo.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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