RENDE «Le ultime acquisizioni investigative dimostrano come» le assunzioni nella Rende Servizi, «comprese quelle di Ettore Lanzino, Michele Di Puppo e Giuseppe Iirillo, fossero state tutte decise o avallate dallo stesso Sandro Principe». Nella richiesta di applicazione di misure cautelari, i pubblici ministeri della Dda di Catanzaro inseriscono un passaggio che potrebbe inguaiare ulteriormente l’ex sottosegretario e assessore regionale. Mesi e mesi di prove raccolte e interrogatori hanno convinto i magistrati della bontà della loro tesi. Soprattutto, stando ai documenti agli atti dell’inchiesta “The System”, lo ha fatto un interrogatorio del presidente della “Rende 2000” Eugenio De Cicco che «si è deciso ad ammettere, fino in fondo, la realtà dei fatti». De Cicco «ha riferito che tutte le assunzioni, ivi comprese quelle di Ettore Lanzino e Michele Di Puppo, erano state disposte o comunque avallate da Sandro Principe». La frase chiave è chiarissima: «Tutte le indicazioni in ordine alle assunzioni ci provenivano dall’onorevole Principe, il quale era il soggetto che decideva chi dovesse essere assunto».
Principe, spiega De Cicco, forniva periodicamente un elenco con i nominativi delle persone che andavano assunte. Il quadro descritto contribuisce a rappresentare il Comune di Rende come un ente gestito in maniera diretta dall’ex sindaco, al punto che nessuno aveva «autonomia decisionale in ordine all’assunzione di lavoratori presso la Rende 2000». Nell’interrogatorio del 29 gennaio 2015, è lo stesso Principe a confermare che sapeva dell’impiego di Michele Di Puppo e Giuseppe Iirillo nella cooperativa sociale, spiegando al contempo di ignorare «che presso la Rende 2000 fosse stato assunto Ettore Lanzino».
I MANAGER SI ACCUSANO A VICENDA Sull’assunzione del boss, gli investigatori insistono molto. Cercano riscontri e sentono più volte i manager della cooperativa. Giuseppe Bartucci, che ne è stato il presidente, ricostruisce il meccanismo delle assunzioni. Semplicissimo: Principe segnalava, lui eseguiva. È successo per «moltissimi nominativi». Quello che interessa di più agli inquirenti, però, è Lanzino: «Devo dire che ha proceduto alla sua assunzione Eugenio De Cicco, direttore tecnico della cooperativa, d’intesa con il commercialista della società Giacomo D’Ippolito». Bartucci precisa anche di essersi lamentato di quell’assunzione, «poiché conoscevo come tutti a Rende la caratura criminale di Lanzino». La versione di De Cicco, però, è totalmente diversa: «Ne è responsabile Giuseppe Bartucci – dice ai pm – che ha in effetti consegnato i documenti di Ettore Lanzino a me e io li ho portati dal commercialista D’Ippolito per l’effettiva assunzione (…). Non ho mai visto Lanzino prestare attività lavorativa». Dice qualcosa in più, De Cicco: «Posso riferire che l’amministrazione comunale fosse a conoscenza dell’assunzione di Lanzino e ciò in quanto, così come ho fatto per tutti gli altri dipendenti della Rende 2000, ho consegnato al dirigente Valdo Vercillo, responsabile del Personale, anche un documento attestante l’espletamento dell’attività lavorativa di Lanzino unitamente agli altri lavoratori» della cooperativa.
L’ULTIMO INTERROGATORIO Gli interrogatori proseguono e i due continuano a contraddirsi tra di loro. Le paure si trasformano in omissioni. Fino al 14 aprile 2015, quando De Cicco torna dai magistrati e decide «di riferire le circostanze prima taciute»: «Bartucci mi ha riferito di aver ricevuto delle pressioni da parte di Michele Di Puppo affinché venisse assunto Ettore Lanzino nell’ambito della cooperativa Rende 2000. Fu sempre Bartucci a riferirmi che anche l’assunzione di Lanzino fu concordata da lui con l’onorevole Principe».
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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