REGGIO CALABRIA Circa 130 milioni di euro per far partire la Città metropolitana di Reggio. Sono giorni di incontri e tavoli tecnici continui per il sindaco Giuseppe Falcomatà, chiamato a “distribuire” i fondi del Patto per il Sud destinati a finanziare numerosi progetti dei Comuni della provincia. Non è un lavoro semplice, per il futuro “capo” della Cm. C’è da accontentare un po’ tutti ma cercando di valorizzare soprattutto quelle opere ritenute “strategiche” per lo sviluppo della nascitura area metropolitana. Le trattative con tutti gli altri sindaci proseguono a ritmo serrato. Ma il tempo a disposizione è poco, già a metà aprile, probabilmente il 15, Falcomatà potrebbe essere chiamato a Roma per siglare l’intesa con il premier Matteo Renzi. Il termine potrebbe comunque slittare ancora, così come avvenuto per la sottoscrizione del Patto da parte delle Regioni, che in un primo momento sarebbe dovuta avvenire lo scorso dicembre.
I tavoli tecnici convocati per le opere della Cm, intanto, si susseguono con frequenza, secondo una road map che dovrebbe permettere a Falcomatà di presentarsi a Palazzo Chigi in tempo utile e con l’elenco definitivo dei progetti.
LE AREE Per facilitare la concertazione, il sindaco di Reggio – che, con il suo staff, cura in prima persona la pratica – ha diviso la provincia in cinque aree geografiche: Reggio città, Piana, Locride, Stretto e Grecanica. Anche la ripartizione dei fondi segue questo schema: a ogni zona corrisponde una cifra che successivamente sarà ripartita tra i Comuni interessati. Al momento il piano è in costruzione e la sensazione è che si sfrutterà fino all’ultimo minuto utile per presentare un progetto sostenibile ma al tempo stesso ambizioso. È chiaro che già nei prossimi giorni Falcomatà dovrà chiudere il cerchio, stando anche attento a non turbare gli equilibri politici e a non innescare polemiche e campanilismi tra i vari sindaci. Nell’entourage di Falcomatà vige infatti il più stretto riserbo. Il sindaco non vuole che trapeli nulla all’esterno, in modo da assicurare la massima tranquillità alle trattative. I risultati finali verranno comunicati solo dopo la firma a Palazzo Chigi, attraverso una presentazione pubblica.
I PIANI I Comuni hanno già presentato i loro progetti a dicembre. Falcomatà avrebbe deciso di riservare il 50% dell’intera dotazione, circa 65 milioni, a Reggio città (in molte altre Cm i fondi sono andati esclusivamente al centro capoluogo). Quei fondi dovrebbero da una parte riattivare vecchi cantieri e completare progetti negli anni rimasti incompiuti, dall’altra avviare i lavori per nuove opere. Alla prima categoria appartiene l’Arena Lido, a cui potrebbe essere riservato un robusto stanziamento per la sua riqualificazione; alla seconda il “waterfront” Catona-Pellaro, con la creazione di aree “specializzate” lungo tutto il lungomare reggino (zona dedicata alla vela, alla cultura etc.). Prima di tutto, però, dovranno essere accantonate le somme per il Piano strategico della Città metropolitana, ovvero il progetto di sviluppo futuro del nuovo organo costituzionale.
LE ALTRE OPERE Per tutti gli altri Comuni ci sono più o meno altri 65 milioni. Soldi che, una volta arrivato l’ok da Roma, dovrebbero essere subito disponibili nella misura di un iniziale 10%, a cui seguiranno le altre tranche con il procedere dei lavori. Il finanziamento previsto dal Patto è diviso in due parti: la prima da spendere entro il 2018, la seconda entro il 2020. Il criterio da seguire è quello del “meccanismo incentivante”: se i lavori non proseguono, non vengono sbloccate gli altri fondi. Un’arma potenzialmente a doppio taglio, con i Comuni poco virtuosi che potrebbero vedere definanziati i loro progetti in caso di scarsa efficienza.
STOP AI COMMISSARIATI Uno dei punti fermi imposti da Falcomatà è l’estromissione dall’elenco dei Comuni commissariati. Dunque, resteranno a bocca asciutta cittadine di medie dimensioni come Rosarno e Bagnara Calabra e piccoli e sottosviluppati centri come Platì.
Su molte altre opere l’intesa è già stata trovata. Una di queste è la nuova strada statale Gioia Tauro-Palmi, per cui dovrebbero essere stanziati 4 milioni di euro. Nell’elenco ci sarebbe anche il nuovo lungomare di Villa San Giovanni (2 milioni), il parcheggio scoperto di Scilla (3) e la ristrutturazione dei Fortini di Campo Calabro (800mila). Fondi anche per Santo Stefano d’Aspromonte, che ha ottenuto il via libera per la creazione di una pista sciistica artificiale, per un contributo che si aggira sul milione di euro. Il “fiore all’occhiello” del piano, nelle intenzioni di Falcomatà, dovrebbe essere il progetto per il rilancio delle Terme di Galatro.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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