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COMUNALI 2016 | Migliaia di voti in libera uscita dal centrosinistra





COSENZA «Non è soltanto un voto disgiunto, è un’emorragia che deve essere analizzata a fondo». Gli uomini-macchina della galassia dem non riescono a capacitarsi dei numeri. Non si aspettavano cer…

Pubblicato il: 06/06/2016 – 10:32
COMUNALI 2016 | Migliaia di voti in libera uscita dal centrosinistra





COSENZA «Non è soltanto un voto disgiunto, è un’emorragia che deve essere analizzata a fondo». Gli uomini-macchina della galassia dem non riescono a capacitarsi dei numeri. Non si aspettavano certo di sorpassare Occhiuto (erano proclami da fine campagna elettorale) ma neppure di perdere per strada così tanti voti nel “trasferimento” dalle liste al candidato. E invece, con il passare delle ore, le proporzioni della transumanza appaiono chiarissime. Carlo Guccione, sceso in campo per amor di patria a quattro giorni dall’inizio della competizione vera e propria, sperava in un miracolo al primo turno. Sperava, per lo meno, nella compattezza del suo schieramento. Il risultato dice che ha perso più di otto punti percentuali rispetto al totale dei suoi candidati. Sono circa tremila i cosentini che hanno scelto di sostenere un aspirante consigliere del centrosinistra senza, per questo, regalare una preferenza al consigliere regionale che immagina la “Grande Cosenza”. Ce n’è abbastanza per mettere alla sbarra la fedeltà alla causa di una parte della coalizione? Forse, però prima toccherà leccarsi le ferite. 

L’emorragia di consensi in uscita dal centrosinistra “aiuta” un po’ tutti i candidati. Certamente dà una mano a Valerio Formisani, autore di una performance forse inattesa. Il medico che cura i bisognosi doppia le sue liste e raggiunge il 6%, attirando nella sua orbita una parte degli scontenti del centrosinistra. Un altro pezzo del voto disgiunto a favore di Formisani arriva, per questioni di affinità, da quello 0,8% di cosentini che ha scelto di non votare per Enzo Paolini pur avendo premiato una delle sue liste. L’avvocato, tutto sommato, non subisce troppo la trasmigrazione dei voti. Il suo principale problema è il crollo di consensi rispetto al 2011: perde circa 16 punti percentuali (aveva superato il 26% cinque anni fa) pur guadagnando il sostegno della famiglia Gentile. Davanti all’anomalia Occhiuto, le teorie sui pacchetti di voti appaiono piuttosto stantie. Tutto sommato, in termini di flussi, la performance del candidato del Movimento 5Stelle non è neppure da buttar via. Gustavo Coscarelli guadagna 2 punti percentuali in più rispetto alla lista che lo sosteneva (anche questi, probabilmente, in libera uscita dal centrosinistra a trazione democratica). Sarebbe anche un buon risultato se complessivamente il candidato sindaco dei grillini non si fermasse a un misero 4,5%. Roma e Torino (dove il M5s va al ballottaggio) sono lontanissime. Ma, spostandosi di qualche chilometro, appare lontanissima anche Rende, dove il Movimento ha un seguito elettorale doppio rispetto al capoluogo.
Seguendo il filo del ragionamento (e dei numeri), si passa al sindaco-architetto. I suoi quasi 4 punti percentuali in più rispetto alle liste sono, anch’essi, un effetto dell’emorragia dem. Il sostegno ai candidati nelle liste di Guccione si è spesso accompagnato al voto per il sindaco uscente. Non tutti si sono rivelati fedeli alla linea, tanto per usare una categoria cara alla vecchia sinistra. Fedelissimi sono stati, invece, i fan di Mario Occhiuto. Che ha accresciuto il suo consenso personale di quasi cinquemila voti rispetto alla tornata del 2011. E dire che non aveva con sé nessuna delle famiglie “storiche” della politica cosentina che lo avevano sostenuto cinque anni fa. Né quelle che gli avevano dato una mano al primo turno, né quelle del centrosinistra che lo avevano favorito al ballottaggio boicottando la candidatura di Enzo Paolini.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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