Cosenza, Rovito resta in carcere. Trovata la pistola
COSENZA Resta in carcere Filippo Rovito, accusato del tentato duplice omicidio dell’ex consigliere comunale di Cosenza Roberto Sacco e del figlio, avvenuto dopo la mezzanotte di sabato a via Popilia…

COSENZA Resta in carcere Filippo Rovito, accusato del tentato duplice omicidio dell’ex consigliere comunale di Cosenza Roberto Sacco e del figlio, avvenuto dopo la mezzanotte di sabato a via Popilia. Il gip Giusy Ferrucci ha convalidato il fermo emesso dalla Procura e ha emesso una ordinanza di custodia cautelare per Rovito – già noto alle forze dell’ordine – che martedì mattina è stato interrogato in carcere dal gip Giusy Ferrucci alla presenza del suo avvocato Antonio Sanvito e ha confermato la versione dei fatti resa agli inquirenti domenica pomeriggio quando si è costituito.
TROVATA L’ARMA Mercoledì mattina, gli agenti della Mobile diretti dal dirigente Giuseppe Zanfini, hanno trovato ad Altomonte la pistola usata per la sparatoria. Si tratta di una 7,65 detenuta illegalmente da Rovito che ha ammesso di tenere nascosta in un terreno.
Il pm Donatella Donato aveva chiesto la convalida del fermo – emesso nel pomeriggio di domenica per tentato duplice omicidio, minacce aggravate e violazione della legge sulle armi – e ha chiesto la misura cautelare in carcere. L’avvocato Sanvito ha chiesto la misura meno afflittiva dei domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.
L’uomo era ricercato dalla notte di sabato quando gli uomini diretti dal questore Luigi Liguori si sono messi sulle sue tracce. Rovito, domenica mattina accompagnato dal suo legale l’avvocato Antonio Sanvito si è recato in Questura e ha rilasciato dichiarazioni spontanee.
IL RACCONTO DI ROVITO Rovito, 51 anni, ha spiegato agli agenti della Mobile che cosa è successo sabato scorso prima della sparatoria. Versione confermata e ribadita anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Rovito e il figlio di Sacco si sarebbero incrociati più volte nel pomeriggio – è la versione di Rovito – tra piazza Zumbini e piazza Europa. In quel frangente Rovito riceve diverse telefonate sul cellulare da un numero che non conosce e quindi non risponde, fin quando non riceve un sms in cui gli viene chiesto di rispondere a quel numero. Telefona e risponde Roberto Sacco che gli avrebbe proposto di incontrarsi da soli nei pressi di un supermercato a via Popilia. Ma quando Rovito arriva, trova Sacco assieme al figlio così dopo una breve discussione – è sempre il racconto di Rovito – Roberto Sacco e il figlio lo avrebbero aggredito e malmenato, afferrandolo per il collo e prendendo a calci la sua macchina. A quel punto Rovito sarebbe andato via e dopo aver cambiato macchina perché – ha precisato al gip – la Alfa Myto era rimasta senza carburante e quindi ha preso la sua Mercedes. Così alquanto innervosito è infuriato per l’aggressione, avrebbe preso una pistola – che nascondeva in un terreno – e si sarebbe messo a girare fin quando non ha trovato i due e ha cominciato a sparare. Ha esploso tutti i colpi di pistola che erano in canna contro la macchina di Sacco “fin quando non ho scaricato tutto il caricatore”. Rovito subito dopo si è allontanato e ha detto agli inquirenti di aver dormito nei pressi della diga di Tarsia. Domenica mattina la mamma lo ha chiamato per avvisarlo che lo cercavano i poliziotti. Così ha deciso di costituirsi.
Nell’immediatezza della sparatoria, Roberto Sacco – per fortuna rimasto illeso assieme al figlio – si è recato subito in Questura denunciando l’accaduto e fornendo le generalità di Rovito. L’ex consigliere, subito dopo, ha rilasciato un commento sul suo profilo Facebook: «Sto bene per fortuna. L’autore è uno squilibrato che cammina armato e fa uso di psicofarmaci».
MOVENTE PASSIONALE Secondo quanto emerso dalle indagini – coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e condotte dal sostituto Donatella Donato – ci sarebbero stati dissidi tra il figlio di Sacco e Rovito perché quest’ultimo lo ritiene responsabile della fine della sua relazione con la suocera del ragazzo. E – secondo quanto riferito da Rovito – il giovane lo accusava anche di parlare male di lui con la sua fidanzata. Si tratterebbe quindi di un movente passionale che – precisano gli inquirenti – è ancora tutto da verificare e chiarire. Il pm Donato nel pomeriggio di domenica ha emesso un provvedimento di fermo a carico di Rovito che è stato portato nel carcere di via Popilia. Sono in corso ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti.
Mirella Molinaro
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