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Caminia, l'ultima spiaggia del Pd

Stavano per rivolgersi a Federica Sciarelli, l’instancabile conduttrice di “Chi l’ha visto”, gli habitué dello struscio politico tra Diamante e Cirella: da giorni, soprattutto da sere, nessun avvis…

Pubblicato il: 20/08/2016 – 10:53
Caminia, l'ultima spiaggia del Pd

Stavano per rivolgersi a Federica Sciarelli, l’instancabile conduttrice di “Chi l’ha visto”, gli habitué dello struscio politico tra Diamante e Cirella: da giorni, soprattutto da sere, nessun avvistamento di Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd calabrese ed ex sindaco della cittadina tirrenica.
A memoria d’uomo, mai il Ferragosto di Diamante era trascorso senza che Magorno fosse in prima fila tra manifestazioni, gite in barca, presentazioni di libri, rinfreschi e quant’altro serve a mescolare la politica estiva con il buen retiro. Invece quest’anno Magorno non si è visto e il Ferragosto di Diamante ne ha registrato l’assenza con un misto di stupore e di sorpresa.
La Sciarelli non dovrà occuparsene. Magorno è stato avvistato nella baia di Caminia, scortato dall’ex segretario provinciale Enzo Bruno e dall’ex sindaco di Stalettì. Due ex, appunto, ma non certamente di scarso peso alla vigilia di scelte importanti che riguardano, appunto, il futuro amministrativo e politico del capoluogo.
Ernesto Magorno ha deciso di alzare le tende in quel di Copanello. È quasi una settimana che ci dimora, arricchendo una fauna politica che già di suo non scarseggia in quelle incantevoli contrade.
L’avvistamento a Caminia di Magorno ha avuto un doppio effetto. Il primo mediatico: ha oscurato la notizia del cinghiale che nuotava proprio nelle acque di Copanello e che è stato fotografato da decine di turisti e postato sui social. Il secondo politico: ha turbato ancora di più gli agitati sonni di chi pensa che l’assetto, pregresso e attuale, della politica catanzarese stia per essere messo in crisi dalle prossime elezioni amministrative. Non era stato proprio Magorno, a Camigliatello, a lanciare la sfida: «Catanzaro è un crogiuolo di interessi che vanno sconfitti, questa è l’emergenza Catanzaro»?
Magorno, insomma, piomba nell’epicentro dei nervosismi politici ferragostani, tra un ringhiare di Sergio Abramo conto i “salotti” buoni che tramano contro una sua riconferma a sindaco; e un ammonimento di Enzo Ciconte che ormai anche se gli domandi che ore sono risponde sempre con lo stesso concetto: «Dobbiamo poter contare su una giunta regionale che abbia una marcata impronta politica e tenga nella giusta considerazione il ruolo e le prerogative di Catanzaro».
E la sua non è una presenza ovattata. Il segretario regionale del Pd non solo non si “infratta”, come capita quando le manovre sono poco edificanti e il pudore reclama prudenza, anzi fa di tutto per farsi notare in questa sua lunga comparsata by Caminia. Granita a Stalettì, cena a Copanello, Fernet di fine giornata al “Blanca cruz”. Dove non incontrare un politico, quest’anno ha la stessa probabilità che ha il sole di sorgere a ovest.
È proprio bella la spiaggia di Caminia. Ernesto Magorno lo ripete con convinzione anche al cronista che gli chiede lumi sulla sua presenza in loco. Quel che non aggiunge, ma sa altrettanto bene, è che dopo la catastrofe elettorale di Cosenza e di Crotone, potrebbe essere anche l’ultima spiaggia.

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