LAMEZIA TERME Nei momenti di crisi è meglio rimanere vicini ai poteri forti. A Gallipoli, per la festa nazionale dell’Udc, i commissari provinciale e regionale del partito in Calabria, Tommaso Brutto e Angelo Cera, Francesco Talarico, attualmente componente della direzione nazionale e Rosina Mercurio, nominata commissario della segreteria Udc di Lamezia Terme, hanno marcato stretto il segretario nazionale del partito Lorenzo Cesa, almeno a giudicare dalle fotografie che circolano sui social network. A Lamezia Terme, nel frattempo, il partito è spaccato.
IL POMO DELLA DISCORDIA Il pomo della discordia è proprio Rosina Mercurio che, per due volte, i vertici Udc – cementando questa decisione con la benedizione dei vertici nazionali e del segretario Lorenzo Cesa in particolare – avevano proposto come assessore nella giunta comunale. Nel creare la giunta, subito dopo le elezioni di maggio 2015, il sindaco Paolo Mascaro aveva declinato il nome della Mercurio optando per un governo tecnico. In seguito, dopo le dimissioni del vicesindaco e dell’assessore al Bilancio, l’Udc ha riproposto il nome dell’avvocatessa lametina quale nuovo assessore. Niente da fare, “niet” anche questa volta da parte del primo cittadino che pure è sempre stato supportato dall’Udc, unico partito a presentarsi alle amministrative con il simbolo “Mascaro Sindaco” sovrapposto allo scudo crociato. A questo punto i vertici locali e consiliari hanno presentato autonomamente una rosa di nomi a Mascaro, tra i quali il sindaco ha scelto Graziella Astorino, già presidente della commissione pari opportunità dell’Udc. E’ a questo punto che una fetta dell’Udc calabrese si spacca. Talarico, il 18 agosto, con una nota difende a spada tratta la sua pupilla Mercurio defenestrata a favore di un’altra persona, la Astorino, tra l’altro parente dello stesso Talarico: «Anche oggi, come un anno fa l’Udc non è presente nella giunta Mascaro». E, infine, una stoccata agli organi locali che avevano osato prendere iniziative autonome: «Nessun altro fuorché i vertici regionali e nazionali, avevano titolo, in rappresentanza del volere dell’assemblea, a manifestare preferenze al sindaco».
IL COMMISSARIAMENTO Dopo una serie di repliche e controrepliche a mezzo stampa, la punizione per i vertici locali non tarda ad arrivare. Il 26 agosto, una nota del commissario provinciale Brutto annuncia che la segreteria di Lamezia Terme è stata commissariata, delegittimati, quindi i suoi esponenti Giancarlo Nicotera, segretario comunale e il presidente Massimo Sdanganelli. Il commissario nominato è proprio Rosina Mercurio, il mancato assessore. Al momento, c’è da dire, nulla di scritto su questo commissariamento è arrivato alla segreteria Udc di Lamezia Terme e il commissariamento è stato impugnato sulla base delle note stampa apparse sui giornali.
«COMMISSARIAMENTO E COMMISSARI ILLEGITTIMI» «È un commissariamento illegittimo – dice nel corso di una conferenza stampa, il 3 settembre, Nicotera – in aperta violazione degli articoli 20 e 21 dello statuto». Traducendo i due articoli dello statuto, Nicotera mette in dubbio la legittimità delle cariche di commissari di Cera e Brutto e la loro capacità di eleggere un commissario comunale: «Non è nelle facoltà di un commissario nominare un altro commissario e comunque per statuto un commissario resta in carica soli tre mesi salvo essere prorogata la carica per gravi e motivate ragioni». Ora, Cera è stato nominato commissario a gennaio 2016, e Brutto ad aprile dello stesso anno appena entrato nel partito dopo avere militato in Forza Italia è un breve passaggio in Ala.
«CACCIATE NICOTERA» Le esternazioni del segretario comunale fanno insorgere, a stretto giro di boa, Tommaso Brutto che vede lesa l’immagine del partito e dei due commissari «entrambi nominati direttamente dall’onorevole Lorenzo Cesa». Brutto annuncia, quindi, di presentare un atto per l’espulsione di Nicotera dal partito. Fin qui una spaccatura che va avanti da oltre un mese, con i vertici regionali che gridano alla lesa maestà e il gruppo comunale e consiliare che continua le proprie attività aspettando un cenno ufficiale, uno scritto, una presa di posizione da parte dei vertici nazionali dell’Udc e in particolare del segretario Cesa che al momento latita. Ma la festa di Gallipoli lo vede bene accerchiato e stretto ai fianchi dalla Mercurio e da tutti i suoi irriducibili sponsor.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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