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«Alberi monumentali a rischio taglio, salvate i boschi delle Serre»

SERRA SAN BRUNO Il caso era già rimbalzato sulle cronache nazionali nel marzo del 2014, quando il Comune di Serra San Bruno pubblicò alcuni bandi mirati alla vendita per il taglio di ben 2.603 albe…

Pubblicato il: 19/09/2016 – 14:32
«Alberi monumentali a rischio taglio, salvate i boschi delle Serre»

SERRA SAN BRUNO Il caso era già rimbalzato sulle cronache nazionali nel marzo del 2014, quando il Comune di Serra San Bruno pubblicò alcuni bandi mirati alla vendita per il taglio di ben 2.603 alberi – alcuni dei quali monumentali – appartenenti al demanio comunale Archiforo, nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, sito di importanza comunitaria. In quell’occasione fu la Regione Calabria a decidere di bloccare la procedura per poi chiedere la riformulazione dei tagli nei lotti boschivi interessati. Adesso, a distanza di oltre due anni, arriva però una nuova segnalazione riguardante il taglio di alberi nei boschi delle Serre vibonesi. A lanciare un vero e proprio appello dal suo profilo Facebook è lo scrittore Francesco Bevilacqua, noto naturalista che denuncia senza mezzi termini quello che sarebbe, a suo dire, uno scempio ambientale. Secondo Bevilacqua, infatti, le motoseghe sarebbero entrate in azione nei pressi della “Petra dilu Moru”, «un monumento naturale», spiega il naturalista, dove di recente «sono stati abbattuti alcuni grandi faggi che facevano da cornice alla rupe». E il “martello forestale” avrebbe segnato anche degli abeti giganti «intagliabili secondo le prescrizioni forestali».
Già nel 2014 lo stesso Bevilacqua era stato tra i promotori di un’escursione nel bosco Archiforo, quello interessato dalla messa in vendita dei lotti boschivi, a cui parteciparono numerosi visitatori, tra i quali anche alcuni professori universitari, biologi, specialisti agronomi e forestali. Nel corso dell’iniziativa arrivarono rassicurazioni dell’allora primo cittadino serrese Bruno Rosi rispetto al ridimensionamento del numero di piante al taglio, tra le quali proprio alcune monumentali e considerate tra le più alte d’Europa. Quindi arrivò lo stop all’iter da parte del dipartimento regionale Agricoltura e forestazione, intervenuto con una sospensione immediata in via cautelare in particolare per i lotti denominati “Siettu di li chianchi-Rosarella”, “Rosarella-Liganusa” e “Agruomulara-Crifughiettu”.
Proprio nei giorni scorsi Bevilacqua ha ripercorso quei sentieri, per poi affidare a Facebook le sue considerazioni. «Durante un cammino dal rifugio forestale Lu Bello, passando per Pietra dell’Ammienzo e raggiungendo Pietra de Lu Moru, ci siamo accorti che le motoseghe sono strepitosamente all’opera – ha spiegato Bevilacqua –. E per di più hanno attaccato anche alberi monumentali che stavano intorno a quel vero e proprio monumento naturale che è Pietra de Lu Moru».
«Sono stati follemente abbattuti alcuni grandi faggi – ha scritto il naturalista – che facevano da cornice alla rupe. E il martello forestale ha segnato anche degli abeti giganti (intagliabili secondo le prescrizioni forestali)». Lo scrittore ha documentato il tutto con delle foto e ha lanciato un appello per arrivare a far «sanzionare i selvicidi di Serra San Bruno». «I serresi onesti e che hanno a cuore il loro territorio – ha concluso Bevilacqua – si sveglino. Senza una loro seria protesta, pian piano tutto l’Archiforo verrà distrutto».

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