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Catanzaro, le larghe intese "benedette" da Bruno

CATANZARO Un progetto fondato su un programma ampiamente condiviso, prove tecniche di coalizione o forse è solo «un’accozzaglia» come l’ha definita il consigliere regionale Domenico Tallini? La…

Pubblicato il: 06/10/2016 – 10:59
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Catanzaro, le larghe intese "benedette" da Bruno

CATANZARO Un progetto fondato su un programma ampiamente condiviso, prove tecniche di coalizione o forse è solo «un’accozzaglia» come l’ha definita il consigliere regionale Domenico Tallini? La lista presentata per il rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro che è diretta espressione del presidente della Provincia Enzo Bruno, in queste ore, sta sollevando parecchi interrogativi. 
Sì, perché la sua composizione lascia aperti diversi spiragli di interpretazione, soprattutto perché Catanzaro tornerà al voto per eleggere il proprio sindaco nella prossima primavera. E allora una lista che unisce Pd, Ncd, Socialisti e Democratici, ex democristiani salta subito all’occhio durante l’analisi.
L’asse principale è costituito da quei partiti che nelle intenzioni di Matteo Renzi (almeno in quelle di qualche mese fa) avrebbero dovuto costituire il cosiddetto Partito della Nazione: una specie di “operazione-Cosenza” in piccolo, che magari servirà a rodare i meccanismi interni ora che a votare, il prossimo 23 ottobre, non saranno i cittadini ma i grandi elettori.
A supportare questa tesi c’è l’uscita sulla stampa, una delle rarissime c’è da dirlo, del capogruppo Pd in Consiglio comunale a Catanzaro, Lorenzo Costa: proprio lui che difficilmente in questi anni si è pubblicamente esposto nel suo ruolo all’opposizione del sindaco Abramo, ora ritiene utile esporsi per dare il proprio benestare alla sinergia coordinata da Bruno. La lista “Insieme per la Provincia”, scrive Costa, «rappresenta una solida base di continuità nella buona amministrazione che il presidente dell’Ente, Enzo Bruno, ha saputo garantire applicando al meglio anche quanto previsto dalla legge di riforma Delrio: una gestione collegiale che, in una fase di profonda trasformazione del sistema delle autonomie locali, è riuscita a garantire l’erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini e il mantenimento dei livelli occupazionali, cosa per una scontata».
«La scelta di ricandidare i consiglieri provinciali uscenti che hanno sostenuto, oltre ogni steccato ideologico, un progetto politico e amministrativo che si è rivelato responsabile e oculato  – prosegue – è dettata proprio dalla volontà di proseguire lungo il solco di una programmazione che ha guardato con attenzione a tutti gli 80 comuni della provincia, che ha puntato sulla sicurezza di strade e scuole, ha pensato ai più deboli senza farsi scoraggiare dalle tante difficoltà economiche e organizzative. La lista ‘Insieme per la Provincia’, insomma, rappresenta l’emblema dei frutti che la collaborazione istituzionale e l’azione sinergica svolta nell’esclusivo interesse dei cittadini può portare».
E all’endorsement di Costa si è aggiunto anche quello di Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd, che nel congratularsi con Bruno per i 12 milioni di euro reperiti presso il governo nazionale necessari a chiudere i bilanci di tre Province calabresi, spiega: «Un progetto di governo che a breve dovrà cimentarsi con le elezioni di rinnovo del Consiglio provinciale, dalle quali non posso che auspicare che il presidente Bruno ne esca rafforzato per proseguire con tranquillità lungo il percorso tracciato, nell’interesse di tutti gli 80 comuni della provincia di Catanzaro».
Di tenore diametralmente opposto, come detto, il giudizio di Tallini che si è scagliato senza mezzi termini contro la lista “Insieme per la Provincia”: «Sarebbe curioso conoscere il parere dell’onorevole Barbanti – ha detto -, che ha minacciato sfracelli in caso di un’alleanza del Pd con Ncd alle prossime comunali di Catanzaro, sull’inguardabile ammucchiata messa in piedi dal suo segretario di partito nella lista per il rinnovo del Consiglio provinciale. Barbanti, oltre a Ncd, troverà nell’accozzaglia pro Bruno un po’ di tutto: transfughi dal centrodestra, candidati camaleontici pronti a passare da uno schieramento all’altro. Già il Partito della Nazione, che pure fa rabbrividire il popolo di sinistra, sarebbe una cosa nobile al confronto. Per fare spazio alla componente di centrodestra e agli uscenti che erano stati eletti con il listone del Pdl, il presidente Bruno ha cinicamente sacrificato pezzi importanti della sinistra».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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