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Fondazione Terina, dipendenti sul piede di guerra

LAMEZIA TERME «Nessuna riforma è stata ancora attuata, nessun provvedimento è stato varato. Non è più possibile andare avanti così, con la politica degli annunci mentre la Fondazione Terina, l’unic…

Pubblicato il: 14/11/2016 – 11:16
Fondazione Terina, dipendenti sul piede di guerra

LAMEZIA TERME «Nessuna riforma è stata ancora attuata, nessun provvedimento è stato varato. Non è più possibile andare avanti così, con la politica degli annunci mentre la Fondazione Terina, l’unica struttura di ricerca della Regione Calabria, muore». I sindacati e i lavoratori della Fondazione Terina tornano a scrivere, praticamente a tutti i referenti politici.
«Ci aspettavamo misure concrete e immediate dopo le ultime riunioni interdipartimentali svoltesi un mese fa sotto il coordinamento del vicepresidente Viscomi – dicono –. Avevamo salutato con moderato ottimismo la volontà manifestata dall’esecutivo di tentare perlomeno di lenire la grave condizione di disagio economico in cui versano i lavoratori dell’ente. Niente di nuovo invece si registra, salvo l’ennesimo, inconcepibile e inaccettabile stallo amministrativo».
Tutto fermo, insomma, e per i dipendenti «è evidente a tutti, ormai, che la Regione si interessa di “Terina” solo quando i dipendenti della Fondazione rendono visibile la loro disperazione a mezzo di proteste eclatanti. Sembra infatti che l’unico interesse del governo calabrese sia quello di sedare, con iniezioni di impegni che vengono puntualmente disattesi, le proteste dei lavoratori tese a mettere in evidenza lo scandalo di un ente di ricerca costato milioni di euro ma che – stranamente – la Regione non vuole mettere al servizio della pur strategica filiera agroalimentare».
«Senza contare l’altro scandalo – spiegano –, quello della mancata attuazione della legge di riforma della Fondazione, la legge 24 del 2013, offre comunque una via di uscita dallo stallo. Una via di uscita che politica, dirigenti e dipartimenti fanno finta di ignorare. Ora però basta, non si può più abusare della pazienza e dello disperazione dei lavoratori».
Per questa ragione i dipendenti chiedono «al presidente Oliverio e al suo vice Viscomi risposte concrete, misure immediate. Chiediamo nello specifico: l’immediato pagamento delle mensilità arretrate e il trasferimento delle unità lavorative non funzionali alla mission scientifica della Fondazione in altri enti. Questi sono gli impegni assunti dalla Regione , questo ci aspettiamo con immediatezza».

I 5 STELLE ALL’ATTACCO «È molto grave che il governatore Mario Oliverio non voglia né sappia attuare il progetto che per Fondazione Terina e relativo personale ha già tracciato il vicepresidente della Regione Calabria, Antonio Viscomi». Lo affermano in una nota i deputati M5S Dalila Nesci e Paolo Parentela, in relazione alle prossime agitazioni annunciate dai lavoratori di Terina. I parlamentari 5 stelle incalzano: «I mesi scorrono e non succede mai nulla, Terina resta un rebus. Ancora una volta, la gestione Oliverio, che umilia e mortifica a oltranza i lavoratori dell’ente, si dimostra inadeguata, incapace e nei fatti inutile. Che problemi ha il governatore, arrivati a questo punto? Ricorda le promesse che fece e i tempi di attuazione che diede, pressato dal Movimento 5 stelle? Per quanto ancora i dipendenti di Terina dovranno protestare e attendere risposte? Devono tesserarsi col Pd, per avere i loro diritti?». «Che cosa ne sarà – si chiedono i parlamentari 5 stelle – di Terina? Bisogna trasformarla in un laboratorio teatrale, per vederla rinascere? Il governatore ha già pensato di avviare l’ennesima indagine interna, per conoscere la situazione? Oliverio intende aspettare che passi il 4 dicembre, prima di muoversi in concreto? Vuole che gli regaliamo un orologio sincronizzato col tempo della realtà?». «Qualcuno – insistono Nesci e Parentela – dovrà cascare dal tetto di Terina, prima che Oliverio si accorga che urgono decisioni? È necessario chiamare l’ormai famoso “Pietro” di Report, perché Oliverio abbia suggerimenti? Non esiste già un percorso da seguire, che necessita soltanto di una precisa volontà, ad oggi mancante? Ci auguriamo che il governatore non voglia perdere la faccia anche per questa vicenda».

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