COSENZA Luigi Sbarra è arrivato ai vertici del sindacato nazionale della Cisl ma conserva un forte legame con la Calabria. Si è occupato per anni delle sue emergenze sociali. Senza vederle, purtroppo, risolte. Lo spiega nell’intervista concessa al direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni e che andrà in onda questa sera alle 21 su Rtc (canale di 17 del digitale terrestre) in Hashtag, l’approfondimento a cura di Newsandcom.
L’impossibilità, almeno apparente, di elevare la Calabria ha radici profonde e «le responsabilità sono suddivise equamente tra tutti i soggetti di rappresentanza, anche tra i sindacati», spiega Sbarra. «L’impegno c’è stato, ma questa regione continua a non avere una visione, un indirizzo per risollevarsi da una situazione drammatica. Le legislature che si sono susseguite hanno segnato il vuoto nel mettere in campo un’idea per misurarsi sul piano della crescita».
Confrontarsi con il livello nazionale ha permesso a Sbarra di registrare una differenza con le altre regioni: «In Calabria si rimane continuamente schiacciati sull’emergenza, senza ragionamento di medio lungo termine per individuare una via d’uscita ai problemi. Si pensa solo alle emergenze storiche. E ogni anno si finisce per andare a Roma col cappello in mano per il precariato». «È quello che vuole una certa classe dirigente?», chiede Pollichieni. «Sì, putroppo qui c’è una società molto dipendente dalla politica», risponde il sindacalista.
Roberto Castagna, ospite della precedente puntata della trasmissione, aveva sottolineato una certa dipendenza del sindacato dalla politica. Il collega considera il suo giudizio «un po’ ingeneroso. Non so se parli a se stesso, come protagonista della vicenda sociale calabrese negli ultimi quarant’anni. Di sicuro c’è una grossa difficoltà del sindacato a relazionarsi e incidere. Non mancano le proposte ma non si traducono gli impegni in elementi di concretezza».
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