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Riparto sanità, alla Calabria 3,5 miliardi

ROMA Tre miliardi e mezzo (quasi) tondi per la Calabria nel riparto dei fondi per la sanità. Sono 14 milioni in più rispetto al 2016, una goccia del mare ma comunque un segnale positivo. L’intesta tr…

Pubblicato il: 23/02/2017 – 15:51
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Riparto sanità, alla Calabria 3,5 miliardi

ROMA Tre miliardi e mezzo (quasi) tondi per la Calabria nel riparto dei fondi per la sanità. Sono 14 milioni in più rispetto al 2016, una goccia del mare ma comunque un segnale positivo. L’intesta trovata è stata salutata con soffidfazione dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. «Il mio è un giudizio positivo per tre motivi. Prima di tutto per la tempistica. Anche quest’anno abbiamo chiuso il riparto relativo ai fondi per la sanità a febbraio. Questo nonostante la normativa prevista e i vincoli siano più stringenti rispetto al passato. Secondariamente – ha proseguito Bonaccini – è molto importante che questa ripartizione abbia consentito di avviare un primo passo verso la revisione dei criteri, considerando prima di tutto la popolazione anziana, ma dando un primo segnale concreto all’indice di deprivazione per quelle regioni in cui l’età media della popolazione risulta nettamente inferiore alla media nazionale».
«Infine – spiega ancora il governatore dell’Emilia Romagna – sono particolarmente lieto che non sia mancato un forte segnale di solidarietà interregionale, nell’ambito del riparto infatti abbiamo tenuto conto della particolare e drammatica situazione che stanno vivendo le regioni colpite recentemente dal terremoto destinando a queste zone circa 10 milioni in più». 
In totale le risorse ammontano a 109.218.471.696 euro, e saranno suddivise così: Piemonte 8.083.133.698 euro; Valle D’Aosta 230.419.399 euro; Lombardia 17.963.680.824 euro; Bolzano 912.904.617 euro; Trento 958.972.554 euro; Veneto 8.840.927.263 euro; Friuli Venezia Giulia 2.251.328.925 euro; Liguria 3.053.746.074 euro; Emilia – Romagna 8.093.292.447 euro; Toscana 6.876.394.382 euro; Umbria 1.640.284.997 euro; Marche 2.831.873.891 euro; Lazio 10.505.576.659 euro; Abruzzo 2.403.202.281 euro; Molise 574.188.201 euro; Campania 10.254.024.529 euro; Puglia 7.240.852.374 euro; Basilicata 1.052.380.229 euro; Calabria 3.501.227.134 euro (nel 2016 erano 3,487 milardi); Sicilia 8.959.427.683 euro; Sardegna 2.990.633.534 euro. «La proposta delle Regioni sarà inoltrata al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e mi auguro che si possa procedere nel più breve tempo possibile per arrivare – ha concluso Bonaccini – alla erogazione rapida delle risorse fondamentali per un servizio essenziale per i cittadini quale è quello sanitario».

LA REGIONE: ORA NUOVI CRITERI PER IL RIPARTO Il delegato del presidente Oliverio per la Sanità Franco Pacenza, da più giorni a Roma, dove ha partecipato, prima alla Commissione salute della Conferenza dei Presidenti e oggi alla Conferenza dei Presidenti che, all’unanimità, ha approvato, il riparto dei fondi sanitari 2017, ha dichiarato: «Finalmente un primo segnale concreto sul criterio della deprivazione». A breve – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta – s’ insedierà una commissione di esperti di cui si avvarrà la Commissione salute per portare a regime i nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale. «È questo il dato politico più rilevante – ha detto Pacenza – che emerge dalla discussione e dal deliberato della Conferenza dei Presidenti delle Regioni. È questo, inoltre, un anno di transizione, dettato anche dal fatto che  la legge di bilancio 2017 vincola le risorse aggiuntive ad obiettivi specifici quali: farmaci oncologici, farmaci innovativi, stabilizzazioni, vaccini, rinnovi contrattuali, premialità sui Lea. Tranne che per i farmaci, su cui si opererà a rimborso, e sono vincolati 850 milioni, il riparto approvato oggi assegna alla Calabria 3.501.227.134 di euro su un totale di 109.218.471.696.  C’è da considerare, inoltre, che con il riparto 2017 si è fatto l’aggiornamento dei dati sulla popolazione e, a fronte  di una diminuzione media dello 0,21%, la Calabria diminuisce dello 0,36%, mentre la sola regione che registra un aumento è la Lombardia. La manovra si è, quindi, abbastanza ridotta e la Calabria ha ottenuto uno specifico riconoscimento sul capitolo delle stabilizzazioni  che, a seguito del blocco del turn over  sono ora, per il sistema sanitario calabrese, una necessità inderogabile. Ora a lavoro per i nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale».

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