REGGIO CALABRIA È una coincidenza, ma una di quelle coincidenze che assumono anche un valore simbolico. Mario Oliverio diserta la seduta del consiglio regionale proprio nel giorno in cui nasce la più grande forza d’opposizione. Che non porta le insegne di Forza Italia o della Casa della libertà, ma quelle del gruppo Misto. È certo una stranezza figlia del perdurante caos nel centrodestra, tra confusione dei ruoli e lotte intestine mai placate. L’arrivo di Mario Magno in Consiglio è però un fattore che distrugge i fragili equilibri esistenti e ne ricrea altri. Il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Catanzaro prende il posto del sospeso Nazzareno Salerno e produce una operazione algebrica: un membro in meno per i berluscones e uno in più per il Misto, dove – e proprio qui sta l’anomalia tutta calabrese – sono schierati altri due forzisti di peso come Wanda Ferro e Mimmo Tallini. Se si aggiunge il capogruppo, il meloniano Fausto Orsomarso, i conti iniziano a tornare: 4 componenti il Misto, 2 Fi. Non è un particolare esclusivamente numerico. Perché finora Forza Italia, se si esclude Alessandro Nicolò, non ha probabilmente dato vita a un’opposizione da trincea rispetto al centrosinistra di Oliverio. La pattuglia degli oppositori veri, insomma, cresce e pare compatta come mai fino a ora. D’altronde Magno, nel suo discorso di insediamento, ha messo preventivamente le cose in chiaro: «Sono qui per svolgere il mio ruolo senza cedimenti». Una chiosa non casuale, che ha un significato ben preciso: stop ai trasversalismi e alle strizzatine d’occhio tra maggioranza e opposizione. Oliverio non è in aula, altrimenti avrebbe percepito che l’assetto che fino a oggi gli ha permesso di imperare incontrastato è sostanzialmente mutato.
Magno augura a Salerno, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta “Robin Hood”, di dimostrare presto la sua innocenza. Parole di incoraggiamento anche per Giuseppe Mangialavori, sostituito in Consiglio da Wanda Ferro: «Spero possa avere altre occasioni di rappresentanza istituzionale». Poi c’è la politica e la professione di fede, nonostante le contingenze d’aula: «La mia appartenenza politica rimane fortemente in Forza Italia». Quello di oggi, spiega Magno, «è un rientro che vivo con una emozione differente rispetto al 2010», un ritorno «che ridà un senso nuovo al mio impegno politico. Ho sempre nutrito la convinzione che sarei rientrato, convinto che il tempo è galantuomo e restituisce sempre quello che è stato tolto».
La disamina sull’attuale situazione della Calabria è, però, impietosa: «Ritrovo una Regione più problematica di come l’ho lasciata, con una maggioranza che non ha saputo produrre quella novità che i calabresi si aspettavano». Ed ecco la stoccata a quelli che sono da oggi i suoi compagni di schieramento: «Allo stesso modo, la minoranza non ha esercitato quel ruolo di coerenza al quale era chiamata».
Magno vuole «condividere un percorso finalizzato alla crescita della Calabria senza confondere i ruoli tra maggioranza e opposizione. In questi due anni non mi sono perso molto, perché non c’è stato quello scatto d’orgoglio necessario. In questo Consiglio ci sono colleghi che hanno a cuore le sorti della Regione, e a loro mi appello affinché si crei un rapporto serio con i cittadini. Il venir meno di una vera opposizione, un atteggiamento che spesso si è trasformato in trasversalismo, fa venir meno i principi della democrazia». Oliverio non è presente, altrimenti capirebbe che qualcosa è cambiato.
STRUTTURE BALNEARI I rapporti tra maggioranza e opposizione sono dunque destinati a cambiare. Anche se, proprio oggi, si registra la convergenza in merito alla legge sulle strutture balneari. L’ha presentata un membro della minoranza, Nicolò, ed è stata approvata all’unanimità. La norma prevede la possibilità per i Comuni di autorizzare il mantenimento delle strutture per l’intero anno, anche in assenza dei Piani spiaggia. Per il capogruppo di Fi, si tratta di una «legge strategica per un settore importante per la Calabria come quello turistico». «I Comuni e le Province – sottolinea il presidente della commissione Ambiente, Domenico Bevacqua – avrebbero dovuto adottare da anni i piani spiaggia. In un periodo di stagnazione economica, questa norma serve per aiutare i gestori ad affrontare questa congiuntura». Orsomarso chiarisce che il principio inserito nella legge «non è un obbligo ma un’opportunità». È una «proposta eccellente» anche per Giuseppe Graziano (Cdl). Ed è positivo pure il giudizio di Sinibaldo Esposito (il testo «porta con sé momenti di crescita significativi e importanti») e di Francesco Cannizzaro («la maggioranza ha accolto una proposta lodevole e riesce a produrre qualcosa di buono»).
«Questa maggioranza – risponde puntuale Giovanni Nucera (La Sinistra) – «non fa questioni personali ma pensa al bene della Calabria». Secondo Giuseppe Aieta (Pd), la norma può ancora essere migliorata allargando i benefici previsti anche agli hotel e alle strutture turistiche «che hanno difficoltà a ritagliarsi spazi per i servizi».
REGOLAMENTO Il Consiglio ha inoltre approvato alcune intergrazioni al regolamento interno dell’assemblea. La legge, presentata da Esposito, lo adegua alle nuove disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione. Nel Regolamento interno vengono infatti introdotti e disciplinati lo svolgimento della sessione regionale europea e l’adozione della legge europea da parte del consiglio regionale.
Via libera anche al programma per le attività di sviluppo nel settore della forestazione per l’anno 2017 e ai rendiconti del triennio 2013-2015 degli istituti regionali per le comunità greca di Calabria, arbereshe e occitana. Riconosciuta pure la legittimità di alcuni debiti fuori bilancio nei confronti di alcuni professionisti, per una somma totale di circa 86mila euro.
REFERENDUM L’Aula ha in più optato per lo spostamento dei termini per il referendum popolare sulla fusione dei Comuni di Rossano e Corigliano. E viene rinviata anche la discussione sul sistema portuale calabrese per via dell’assenza di Oliverio e dell’assessore alla Logistica Francesco Russo. Nulla di fatto, ancora una volta, per le nomine negli enti para-regionali di competenza del Consiglio.
Ottengono l’ok dell’Aula, invece, diverse mozioni. Una, presentata da Michele Mirabello (Pd), riguarda i precari dei vigili del fuoco. La giunta regionale viene così impegnata a sollecitare il governo a perseguire gli obiettivi della “Risoluzione Fiano”, approvata dalla I commissione Affari costituzionali, in base alla quale si stabilisce un percorso per adeguare gli organici alle direttive europee. L’altra mozione, firmata da Aieta, dà mandato all’esecutivo Oliverio di aderire alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento dell’inclusione sociale. L’ultima, promossa da Franco Sergio (Oliverio presidente), si occupa degli effetti della privatizzazione di Poste Italiane. Nella mozione viene ribadita «l’inopportunità di smantellare un importante servizio pubblico a fortissimo radicamento sociale, che potrebbe mettere in discussione il futuro di oltre 140mila famiglie» e la necessità di sensibilizzare il governo «a desistere dal proseguire nel disegno di privatizzazione della più grande azienda di servizi, che dovrebbe restare pubblica nell’interesse generale del Paese».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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