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Rende, il Comune in aula contro i suoi dirigenti

RENDE Il Comune di Rende sarà parte civile nel processo sui presunti appalti “spezzatino”. Si tratta del procedimento che ha preso il via, nel Tribunale di Cosenza, a carico di alcuni ex …

Pubblicato il: 06/04/2017 – 14:35
Rende, il Comune in aula contro i suoi dirigenti

RENDE Il Comune di Rende sarà parte civile nel processo sui presunti appalti “spezzatino”. Si tratta del procedimento che ha preso il via, nel Tribunale di Cosenza, a carico di alcuni ex dirigenti del Comune accusati di falso e abuso d’ufficio. Sul banco degli imputati – oltre all’imprenditore Gianfranco Baratta – ci sono, infatti, Gianfranco Sole, Nicola Gallo, Luigi Mamone e Giuseppe Rende. Quest’ultimo, però, è attualmente a capo della Rende Servizi, la cooperativa al centro dell’inchiesta. Il sindaco Marcello Manna aveva annunciato l’intenzione del Comune di costituirsi parte civile anche se, nel 2015, ha messo Giuseppe Rende a capo della cooperativa ribadendo piena fiducia nel suo operato, in quanto lo ritiene estraneo ai fatti contestati. Le indagini riguardano l’affidamento di alcuni lavori alle cooperative che erano state create dall’allora sindaco Sandro Principe. 
Giovedì mattina si è dato il via al dibattimento con le relative questioni preliminari. Il collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda, a latere le colleghe Granata e Formoso) ha accolto le richieste di prova sia dell’accusa (rappresentata dal pm Domenico Frascino) sia delle difese. Accolta anche la richiesta di perizia sulle intercettazioni telefoniche e ambientali. Accolta, inoltre, la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Rende rappresentata dall’avvocato Angelo Nicotera.
In particolare la lente dei magistrati si concentra sugli appalti per i loculi cimiteriali e per la sistemazione del verde pubblico. Secondo la Procura, ci sarebbero state delle irregolarità nel l’affidamento dei lavori. Ai raggi X l’affidamento alla Rende Servizi per circa centomila euro. Gli inquirenti hanno concentrato la loro attenzione anche sulla realizzazione di trenta loculi del cimitero da parte della ditta di Gianfranco Baratta, titolare di una nota agenzia di pompe funebri.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Chiaia, Innocenzo Palazzo, Michele Iapicca, Alberto Rossi e Dorothy De Cicco. Il processo è stato rinviato al prossimo 18 maggio. 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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