LAMEZIA TERME L’imprenditore lametino Antono Saladino esce definitivamente di scena dall’inchiesta “Why Not”. Ieri la Corte d’Appello di Catanzaro ha dichiarato prescritta l’ultima ipotesi di reato rimasta in piedi, cioè quella di associazione per delinquere. Tutte le altre ipotesi di reato formulate nell’indagine condotta dall’ex pm di Catanzaro Luigi de Magistris erano cadute nel corso di questi anni. Esce definitivamente di scena, dunque, l’ex presidente della Compagnia delle opere Antonio Saladino, difeso dall’avvocato Carlo Grosso.
L’accusa ipotizzava l’esistenza di una un’associazione per delinquere costituita da imprenditori privati, politici e dirigenti regionali che mirava a mettere le mani sui finanziamenti pubblici della Regione Calabria. Per presunte irregolarità nella conduzione delle indagini, l’inchiesta fu avocata dalla Procura generale di Catanzaro e in seguito contesa nella cosiddetta “guerra fra Procure” sull’asse Catanzaro-Salerno.
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