Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 21:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 7 minuti
Cambia colore:
 

Focus alla Cittadella sulla fusione dei Comuni

CATANZARO Si è tenuto ieri, in “Cittadella” regionale, un interessante confronto, promosso dalla Vicepresidenza ed organizzato dal FormezPA, sull’attualissimo tema della fusione tra comuni: all’…

Pubblicato il: 15/05/2017 – 20:16
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Focus alla Cittadella sulla fusione dei Comuni

CATANZARO Si è tenuto ieri, in “Cittadella” regionale, un interessante confronto, promosso dalla Vicepresidenza ed organizzato dal FormezPA, sull’attualissimo tema della fusione tra comuni: all’incontro sono intervenuti docenti universitari ed esperti dei processi di aggregazione comunali ed hanno partecipato un nutrito numero di amministratori, dirigenti pubblici e segretari comunali, e i consiglieri  regionali Aieta, Bevacqua, Bova, Esposito, Magno, Sculco. «Se è vero quanto dice Papa Francesco, e cioè che la politica deve attivare processi e non occupare spazi, allora – ha detto in conclusione il Vicepresidente, prof. Antonio Viscomi – possiamo dire senza paura che veramente oggi è stata scritta una pagina di buona politica, tutti impegnati in un confronto positivo e franco su come costruire la Calabria del futuro. Si tratta di un percorso partecipativo che oggi trova il suo reale punto di inizio e che dovrà essere meglio organizzato per arrivare, con passi sicuri, alla formulazione di una equilibrata legge regionale in grado di governare i processi di fusione tra enti locali che tenga conto delle migliori esperienze delle altre regioni e sia in grado di bilanciare i contrapposti interessi e valori in gioco: le fusioni non solo uno strumento di spending review ma servono per rafforzare il governo del territorio e l’erogazione dei servizi ai cittadini. Anche per questo ho chiesto ai relatori di mettere a disposizione di tutti non soltanto i materiali proposti all’attenzione dell’uditorio in aula, ma anche, ed al più presto, un primo documento di sintesi delle principali tematiche, da sottoporre all’attenzione di tutti gli interessati, ed in primo luogo ai consiglieri regionali ed ai sindaci».
L’incontro multidisciplinare ha restituito osservazioni utili per l’aggiornamento della normativa regionale e significativi elementi di riflessione sugli strumenti organizzativi e metodologici da attivare per stimolare, accompagnare e governare i processi di integrazione. La riflessione è stata anche l’occasione per offrire ai destinatari elementi utili per valutare il percorso da intraprendere, le esigenze sulle quali porre attenzione per sostenere le procedure amministrative e per rafforzare la capacità istituzionale e le competenze professionali necessarie per supportare adeguatamente i processi di integrazione. Di particolare interesse quanto è emerso circa il ruolo che la Regione deve assumere nel governare questi processi di aggregazione. L’occasione è servita, in primo luogo, per riflettere sulle potenzialità offerte e sugli aspetti critici da presidiare affinché il percorso di integrazione possa rappresentare un effettivo momento di miglioramento del governo del territorio e dei servizi offerti, nel rispetto delle identità delle comunità anzi nella prospettiva della loro valorizzazione. A tal proposito, Mariano Marotta, dell’Unical, si è soffermato sui criteri per definire gli ambiti ottimali che non possono essere legati solo alla dimensione demografica ma devono collocarsi in una prospettiva di lungo periodo, considerando ulteriori criteri, in un’ottica di valorizzazione delle potenzialità e, dunque, di sviluppo dei comuni coinvolti.
Federico Jorio, dell’Unical, ha esposto alcuni possibili contenuti degli strumenti di progettazione, degli studi di fattibilità e delle relazioni di accompagnamento (previste da diverse leggi regionali e che sarebbe opportuno disciplinare anche in Calabria) che devono supportare il processo di fusione. Ha inoltre affrontato gli aspetti che devono essere alla base delle valutazioni preliminari ed essere accompagnate da un preventivo esame dei bilanci e dei rendiconti e delle dotazioni organiche. Gli strumenti progettuali devono costituire l’elemento fondante per valutare la sostenibilità anche in termini di equilibrio di bilancio complessivo del sistema pubblico.
Jorio si è anche soffermato sulla necessità di regolare il quesito differenziato del referendum consultivo (fondato su opzioni alternative riferibili alla denominazione del nuovo comune e alle possibili combinazioni da perfezionare in presenza di voto negativo di qualche comune istante). L’Ing. Barbagallo, partner di “Sistema Susio” e esperto di processi di aggregazione comunali, ha focalizzato l’intervento sugli aspetti organizzativi legati al percorso di fusione tra comuni, soprattutto per quanto concerne il tema della partecipazione degli stakeholder al percorso, della garanzia della rappresentatività dei territori, dei modelli organizzativi più congeniali, della territorialità del servizio e dell’impatto sul personale, in termini di opportunità di crescita ma anche necessità di accompagnamento al cambiamento.  È emerso che se nel breve periodo la fusione porta ad un aumento del personale, con competenze ed esperienze simili, nel medio periodo l’integrazione permetterà al nuovo ente la realizzazione di una specifica politica di qualificazione degli addetti, irrealizzabile all’interno di piccoli Comuni.
Il professore Francesco Aiello, docente di Politica economica dell’Unical e fondatore di OpenCalabria, ha spiegato le ragioni che portano ad affermare che aggregarsi può essere una cosa buona ed ha esposto le motivazioni economiche alla base dei processi di integrazione tra i comuni. Ha inoltre rappresentato alcune evidenze empiriche legate alle dinamiche economico-finanziarie dei comuni calabresi che rafforzano l’opportunità che questi processi siano volano per il miglioramento del livello dei servizi dei piccoli comuni ed ha spiegato come i sistemi incentivanti servono per stimolare i processi di fusione ma non sono determinanti ai fini della convenienza. Il prof. Aiello ha infine proposto l’istituzione di un osservatorio regionale per monitorare gli effetti che scaturiscono dal processo di fusione ed il concreto impatto del processo di fusione sui cittadini, sugli enti pubblici e sulle imprese. La dottoressa Concilio, segretaria dell’Unione di Comuni Lombarda “Adda Martesana” (Milano), ha presentato l’esperienza dell’Unione dei quattro Comuni dell’Adda Martesana nel quadro istituzionale della Regione Lombardia, ha esposto il percorso che ha portato all’Unione dei quattro Comuni e la situazione odierna, a sei mesi dall’avvio operativo dell’Unione.
Infine, la professoressa Tubertini, docente di diritto amministrativo dell’Università di Bologna, si è soffermata sulle fusioni come obiettivo strategico delle recenti rifor me sull’ordinamento locale, sul protagonismo del legislatore statale, sui contributi statali, regionali e altre misure di incentivazione indiretta, sulle disposizioni derogatorie e di maggior favore per i comuni nati da fusione, sulla disciplina della fase  transitoria di primo avvio del nuovo ente, sul regime giuridico del comune nato da fusione e sulle norme in materia di tutela delle comunità di origine (con particolare attenzione ad un istituto non molto utilizzato che è quello dei Municipi). Ha inoltre esposto l’esperienza della Regione Emilia-Romagna e, in questo quadro, ha parlato del ruolo del legislatore regionale e dei criteri guida di una possibile legge regionale alla luce dei problemi noti nelle altre regioni. È seguito un interessante dibattito nel corso del quale sono intervenuti Sindaci, segretari comunali, consiglieri regionali, il commissario del nuovo comune Casali del Manco e l’avvocato Falcone in rappresentanza dell’associazione che è stata parte importante di quella spinta dal basso che ha favorito la nascita del nuovo comune. A conclusione, Viscomi ha fatto immediatamente propria la richiesta di un Osservatorio, come luogo partecipato di discussione e di elaborazione, ed ha accolto la proposta di un ruolo di sostegno e di affiancamento della Regione a beneficio dei comuni interessati. Ha tuttavia ribadito la centralità del legislatore regionale nel disciplinare l’intera materia. Ha assicurato, infine, che tutta la documentazione sarà resa disponibile nei prossimi giorni sul portale istituzionale della Regione e verrà elaborato un documento, congiuntamente a tutti i relatori, da portare all’attenzione dei consiglieri regionale, dei sindaci e della giunta regionale. «Il successo dei processi di integrazione – ha dichiarato Antonio Viscomi, vicepresidente della giunta regionale –  è parte della strategia regionale e l’integrazione deve rappresentare un momento di valorizzazione delle comunità che insistono sul territorio dei comuni fusi, perché le fusioni sono una esigenza inesorabile se vogliamo migliorare i servizi di prossimità che come abbiamo visto oggi risentono molto della componente dimensionale degli enti. L’incontro ha consentito di raccogliere elementi utili da offrire all’autonoma valutazione del Consiglio regionale in vista della costruzione di un quadro normativo, corrispondente all’esigenza molto sentita di realizzare integrazioni organizzative adeguate e razionali, in grado di valorizzare le comunità locali e razionalizzare l’offerta dei servizi di prossimità».

Argomenti
Categorie collegate

x

x