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Lamezia, anche il Pd locale contro Tropea: «Rinunci all'incarico»

LAMEZIA TERME Anche i circoli del Pd di Lamezia Terme prendono posizione contro la nomina di Mariolina Tropea a vicepresidente del consiglio comunale. I segretari Giovanna Viola e Andrea Sinopoli chi…

Pubblicato il: 09/07/2017 – 12:50
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Lamezia, anche il Pd locale contro Tropea: «Rinunci all'incarico»

LAMEZIA TERME Anche i circoli del Pd di Lamezia Terme prendono posizione contro la nomina di Mariolina Tropea a vicepresidente del consiglio comunale. I segretari Giovanna Viola e Andrea Sinopoli chiedono all’esponente dem di rinunciare all’incarico frutto, secondo l’interpretazione più gettonata, di un inciucio con la nuova maggioranza che sostiene il sindaco Paolo Mascaro. «In prossimità della data prevista per la convocazione del consiglio comunale per la nomina del presidente e del vicepresidente del consiglio, dopo la falcidia delle dimissioni a seguito di inchieste, per presunta compravendita di voti, da parte di  un congiunto dell’ex presidente De Sarro e del vicepresidente Paladino, quest’ultimo indagato dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Crisalide” per avere chiesto appoggio elettorale a una cosca mafiosa – spiegano Viola e Sinopoli –, si infittivano la voci di un presunto inciucio che avrebbe visto la partecipazione di consiglieri del Pd all’elezione del futuro presidente del consiglio comunale. Ai fini delle necessaria chiarezza politica, è stata tempestivamente convocata per venerdì 7 una assemblea generale degli iscritti dei circoli lametini. L’assemblea, nonostante la convocazione in tempi brevissimi e il periodo estivo, è stata molto partecipata nelle presenze e negli interventi che hanno evidenziato i vari aspetti per i quali era assolutamente impossibile che il Pd di Lamezia partecipasse in alcun modo con propri esponenti a questa amministrazione comunale. Per una questione di merito, prima di tutto».
«Il sindaco, infatti – continuano –, non aveva dato seguito alla richiesta di una operazione verità verso i cittadini che avrebbero dovuto essere informati delle responsabilità politiche per accuse così gravi, riguardanti personaggi diversi in punti chiave dell’amministrazione comunale, tra i quali anche il vicesindaco. Il sindaco ha inteso andare avanti sostituendo i singoli, rattoppando una maggioranza che si sfaldava, non facendosi carico delle responsabilità politiche della crisi amministrativa e della conseguente decisione di azzerare tutti gli incarichi dell’amministrazione comunale scaturita dall’aver vinto le elezioni nella primavera del 2015 con candidati e con voti oggi sotto l’osservazione della magistratura. Ma v’è stata anche, nel comportamento del sindaco e della maggioranza, una questione di metodo. Avevamo, in chiarezza e in consiglio comunale, offerto al sindaco la disponibilità del Pd per una collaborazione, esclusivamente nell’interesse cittadino, di tentare di evitare l’ennesimo scioglimento del consiglio. Non abbiamo avuto alcuna risposta politica chiara ed inconfutabile, abbiamo avuto, invece, la nomina della consigliera Tropea alla vicepresidenza attraverso uno scambio di voti tra pezzi di maggioranza e singoli consiglieri del PD, operazione che ha lasciato intravedere che gli accordi sottobanco c’erano stati e che l’obiettivo del sindaco era quello di annullare, con i voti dei consiglieri del Pd, i contrasti dentro la sua maggioranza. È evidente che quanto accaduto non interessa in alcun modo il Pd di Lamezia che in nessuna occasione ha partecipato a questo genere di accordi. Il nostro segretario regionale ha ritenuto di intervenire immediatamente per sostenere la richiesta del deputato Barbanti rivolta alla consigliera Tropea di rinunciare all’incarico di vice presidente. È pur vero che i consiglieri Tropea e Zaffina si sono precipitati nello smentire qualunque inciucio, ma il Pd di Lamezia resta in attesa di un coerente comportamento con la rinuncia all’incarico». 
«E inoltre – aggiungono – il Pd lametino, alla luce delle insinuazioni relative a artefici sotto traccia con attori senza volto, pretende sia fatta chiarezza, soprattutto in vista dell’apertura della fase congressuale e del nuovo tesseramento che dovrà portare alla nomina degli organismi dirigenti del nostro partito in sede locale e provinciale nonché delle prossime tornate elettorale. Il Pd che dovrà emergere dalle nuove iscrizioni, entro ottobre 2017, dovrà necessariamente essere un partito che pone alla sua base rapporti di chiarezza e lealtà dell’agire politico e che dovrà, così come sta facendo in questa fase delicata, dare sempre voce alle decisioni dell’assemblea che rappresenta il territorio».

TROPEA E ZAFFINA: NESSUN INCIUCIO Tropea e Zaffina replicano subito alle affermazioni dei due segretari dei circoli: «La vice presidenza del Consiglio è stata da sempre attribuita alla minoranza per consuetudine e prassi consolidata, quindi dove sarebbe lo scandalo o l’inciucio? I due “giovani” segretari dovrebbero imparare la distinzione tra funzione istituzionale e funzione di governo e poi assumere posizioni conseguenti. Capiamo le loro posizioni politiche ma non hanno alcun titolo per esercitare la linea politica in quanto per come è noto a Lamezia Terne non esistono organismi legittimati a fornire la linea politica tra l’altro stranamente all’assemblea non convocata dal coordinamento legittimato non sono stati invitati componenti dell’assemblea nazionale. Abbiamo ampiamente spiegato che la nostra opposizione è netta e senza sconti e i nostri comportamenti in ogni epoca lo testimoniano ampiamente. Di più la proposta che avevamo formulato  di una giunta istituzionale di alto profilo, sganciata dai partiti,  è stata ignorata dal sindaco».
«Non siamo disposti – continuano – a tollerare comportamenti irresponsabili da parte di chi, per motivazioni strane alla scelta operata, innesca una polemica sciocca e fuori luogo, in quanto non risulta che l’argomento in questione era all’ordine del girono della stessa assemblea. Anche questa vicenda dimostra plasticamente la condizione drammatica in cui versa il Pd lametino che necessita di un argine robusto. Allora la segretaria regionale invece di fare dichiarazioni in maniera assai disinvolta e quasi temeraria si occupi invece di fornire al Pd lametino e non solo quegli organismi che certamente avrebbero, da anni, impedito sconfitte e polemiche sterili».

 

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