Gigliotti: «La mia ricetta per cambiare Nocera»

LAMEZIA TERME «Io ci ho creduto, ho combattuto dall’interno. Ma per molti versi il Pd è un partito che ti respinge». Esordisce così Fernanda Gigliotti, sindaco di Nocera Terinese durante la puntata di Hashtag condotta dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni in onda mercoledì alle 21 su Rtc (canale 17 del digitale terrestre).
È con una breve digressione sulla deriva della sinistra calabrese che inizia l’intervista alla sindaca eletta lo scorso anno a Nocera con una lista civica. «Personalità come quella di Rodotà e di tanti altri sono state “purtroppo usate” dalla stessa sinistra. Ora ci si è evoluti, e non mi meraviglio se si pensa anche alle imprese e ai banchieri. È giusto che oggi ci si faccia carico del credito e delle banche, ma non delle speculazioni finanziarie, che sono diventate il dramma della nostra economia».
Sempre in tema di sinistra, Gigliotti parla di ciò che le ha fatto per il suo Comune a poco più di un anno dalla sua elezione. Comune che, come lei stessa ha ricordato, «ha una situazione debitoria terrificante, con 20 milioni di euro di debiti, e che ci è stato consegnato completamente distrutto». «Dopo un anno abbiamo lasciato impronta di cambiamento – ha spiegato la sindaca -. Come ad esempio con la differenziata che è uno strumento che va ad incidere di molto sui costi. Mentre un’altra cosa di sinistra che abbiamo fatto è aver preso atto che c’è un mare. Lo abbiamo ripulito, abbiamo ripulito la spiaggia da un ecomostro che era un grande pericolo per l’acqua, per la cittadinanza e anche per i migranti che vi trovavano riparo».
«Nocera è un paese con 4700 abitanti – ha proseguito Gigliotti -, che quindi non può godere di quelle agevolazioni dei Comuni con più di 5mila abitanti. È un paese piccolo ma con un grande patrimonio che negli anni si è impoverito stato consegnato a privati che si sono arricchiti a loro volta». Conclude con una riflessione sul suo futuro da sindaco: «Ho accettato la candidatura per cambiare le cose. Se serve, io resto, altrimenti trarrò le mie conseguenze».