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Reggio, arrestati per usura i titolari di un centro scommesse

REGGIO CALABRIA I militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dal procuratore Federico Cafiero de Raho e del procuratore aggiu…

Pubblicato il: 01/08/2017 – 11:22
Reggio, arrestati per usura i titolari di un centro scommesse

REGGIO CALABRIA I militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dal procuratore Federico Cafiero de Raho e del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, hanno eseguito quattro misure cautelari agli arresti domiciliari ed una della custodia in carcere nei confronti di cinque persone gravemente indiziate per i reati di usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e circonvenzione di incapaci. I destinatari del provvedimento sono i due amministratori di fatto di una sala giochi/centro scommesse nella zona sud del capoluogo, le due titolari dell’attività, nonché un dipendente del medesimo esercizio che, approfittando della ludopatia di alcuni frequentatori e allo scopo di “fidelizzare” gli utenti, concedevano prestiti con la richiesta di restituzione delle somme con l’applicazione di tassi usurai, da saldare mediante assegni, premi di eventuali vincite o dal propri conti correnti. L’indagine ha, inoltre, consentito di evidenziare significative violazioni in materia di lavoro nero e di antiriciclaggio.
L’operazione che ha portato ai cinque arresti è stata denominata “Game Over” ed è scaturita da un’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni. La sala giochi, che fungeva anche da centro scommesse, ai frequentatori della quale venivano concessi i presti a usura è la “Billionaire”, ubicata nella zona sud di Reggio Calabria. Le persone arrestate sono i due amministratori di fatto della sala giochi, le due titolari cartolari dell’attività e un dipendente. I prestiti venivano concessi con la richiesta di restituzione mediante assegni, premi di eventuali vincite oppure mediante disposizioni dirette dai conti correnti. Dall’indagine sono emerse, inoltre, violazioni delle norme in materia di lavoro nero ed antiriciclaggio. 

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