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Reggio, Lombardo si occuperà (anche) dei clan della Jonica

REGGIO CALABRIA «Giuseppe Lombardo si occuperà del coordinamento della Dda della fascia jonica, ma proseguirà anche nella coassegnazione delle indagini che si stanno facendo su Reggio città». Ai cl…

Pubblicato il: 02/08/2017 – 13:51
Reggio, Lombardo si occuperà (anche) dei clan della Jonica

REGGIO CALABRIA «Giuseppe Lombardo si occuperà del coordinamento della Dda della fascia jonica, ma proseguirà anche nella coassegnazione delle indagini che si stanno facendo su Reggio città». Ai clan di Reggio Calabria e della provincia, il procuratore capo Federico Cafiero de Raho ha dato oggi una pessima notizia.

BRUTTE NOTIZIE PER I CLAN Chi si aspettava che con la nomina a procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo sarebbe stato costretto ad abbandonare il filone investigativo reggino che per anni ha coltivato, è destinato a rimanere deluso. Medesimo sconforto che potrebbe invadere chi fra gli uomini delle ‘ndrine sognava Lombardo impegnato a gestire il settore, pure importante ma non di “competenza” dei clan, della procura ordinaria. Invece, per decisione del procuratore capo il raggio d’azione di Lombardo si allarga.

PARTITA IN CASA Lombardo eredita il coordinamento investigativo di un’area fino a qualche tempo fa gestita da un altro originario di quelle terre, l’attuale procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. E come lui “gioca in casa”. Dell’area jonica conosce la storia, criminale e non, gli equilibri, il carattere della gente. E per i clan che da tempo schiacciano quell’area è tutto fuorché una bella notizia.

FOLLA IN AULA DODICI L’annuncio è arrivato nel giorno in cui Lombardo ha preso ufficialmente possesso dell’incarico di procuratore aggiunto nel corso dell’udienza di rito oggi presieduta dalla presidente del Tribunale, Maria Grazia Arena, con accanto la presidente dell’Ufficio gip, Olga Tarzia e il gip Domenico Santoro. Ad assistervi, magistrati della Dda, giudici, gip, vecchi e nuovi uomini della scorta, cancellieri, personale della pg, e i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, inclusi il Questore, Raffaele Grassi, e il comandante provinciale della Gdf, il generale Alessandro Barbera. Uomini e donne che da anni lavorano gomito a gomito con il procuratore aggiunto Lombardo ed hanno imparato a conoscerlo come magistrato e come uomo.

PASSIONE DI GIUSTIZIA E DETERMINAZIONE Inclusa la presidente Arena, che ha voluto sottolineare la propria personale soddisfazione per la nomina del nuovo aggiunto per «la sua capacità di essere magistrato nell’accezione più completa del termine: anche nel sostenere l’accusa Lombardo ha sempre perseguito la giustizia». Parole di stima e affetto, come quelle pronunciate dal presidente della Corte d’appello, Luciano Gerardis. «Ho sempre apprezzato Giuseppe Lombardo per la sua costanza, la sua tenacia, la capacità di andare fino in fondo. È sempre stato fermo nei suoi propositi e nella sua dedizione al lavoro, anche a dispetto della vita personale – dice Gerardis, probabilmente alle tante minacce ricevute e alla vita da tempo blindata del procuratore – e sono certo che in questa nuova veste porterà avanti ancor di più questa sua determinazione».

LE DOTI DEL “FANTASISTA” Ne è sicuro anche Cafiero de Raho, che da tempo coordina la “squadra” della procura e per il suo “fantasista” ha solo parole di elogio. «La sua capacità di comprendere gli scenari criminali è ampiamente riconosciuta. Il procedimento Gotha, giusto per citare un esempio – dice il procuratore – dimostra la capacità di legare insieme episodi criminali diversi per ricomporli in un quadro unico e coerente. Le indagini di questi anni hanno dimostrato non solo le abilità tecniche, ma anche la fantasia investigativa e la capacità di andare al di là dell’elemento». Per questo – spiega – a Giuseppe Lombardo, «che con le sue inchieste sta riscrivendo la storia criminale di Reggio» Cafiero de Raho ha deciso di affidare il coordinamento della fascia jonica.

«QUESTA È LA MIA CASA» Un incarico che non sembra spaventare il procuratore aggiunto, per il quale la nomina equivale alla possibilità di continuare a costruire qualcosa di cui si sente parte. «Questa è la mia casa. Ho sempre creduto – dice Lombardo – in quest’Ufficio, all’esempio che può dare e alle verità che può costruire. Qui abbiamo un compito complesso. Reggio Calabria è l’ufficio guida nel contrasto alla ‘ndrangheta nel mondo». Un ruolo complesso e una grande responsabilità, afferma il procuratore aggiunto, che la procura ha onorato con risultati importanti. Ma non ancora sufficienti.

VERITÀ PARZIALI DA RISCRIVERE «Abbiamo capito che questo territorio merita uno sforzo ancora maggiore, merita giustizia. Qui si sono verificati fatti gravissimi che ancora non hanno trovato spiegazione, qui sono state ricostruite verità parziali o distorte che vanno ricostruite con precisione. Abbiamo – dice con forza – il dovere imprescindibile di dare risposte complete». Per questo Lombardo ringrazia i suoi – colleghi, uomini delle forze dell’ordine, giudici che hanno avuto la lungimiranza di comprendere ipotesi accusatorie innovative rispetto al giudicato consolidato – «per quello che fino ad ora è stato fatto e per tutto quello che dovremo fare. Spero già da domani». La guerra non ammette ferie.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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