REGGIO CALABRIA Il mistero s’infittisce: Orlandino Greco ha votato le leggi approvate dal consiglio regionale il 29 giugno scorso? Il capogruppo di “Oliverio presidente” dice di essere andato via subito dopo l’inizio della seduta, mentre gli uffici di Palazzo Campanella assicurano che fosse in aula al momento del voto. Replica che oggi ha spinto l’ex sindaco di Castrolibero a ribadire ancora una volta la sua assenza dall’assemblea, che sarebbe stata certificata anche dalle telecamere interne che monitorano il passaggio delle auto. E che avrebbero ripreso Greco mentre lascia l’Astronave intorno alle 14.40.
IL CASO Dove sta la verità? In una lettera inviata alla dirigente del settore Segreteria Assemblea e Affari generali, Maria Stefania Lauria, Greco ha denunciato senza mezzi termini «un falso in documenti pubblici» che sarebbe stato realizzato dagli uffici di Palazzo Campanella: «Dai prospetti delle votazioni relativi alla seduta del consiglio regionale dello scorso 29 giugno, risulta il mio voto a diversi punti all’ordine del giorno nonostante io avessi lasciato l’aula poco dopo l’inizio della seduta». Una vicenda definita «molto grave» in quanto rappresenterebbe un «falso in documenti pubblici» relativi al voto di un consigliere regionale.
La risposta di Palazzo Campanella è arrivata nel giro di poche ore, con una nota firmata genericamente dagli «uffici del consiglio regionale», che «hanno provveduto a dare formale risposta sulla correttezza dell’avvenuta votazione da parte dello stesso ai provvedimenti approvati nel corso della seduta. Detta verifica è stata eseguita consultando le schede di votazione e confrontando le risultanze delle rilevazioni effettuate dal personale in aula, confermando la presenza dello stesso (di Greco, ndr) durante i lavori del Consiglio e la sua partecipazione alla votazione di alcuni provvedimenti».
LA CONTRORISPOSTA Finita? Neanche per sogno, perché Greco rincara la dose e oggi conferma il contenuto della comunicazione inviata alla dirigente: «C’è da restare basiti leggendo la risposta che il settore segreteria dell’assemblea ha fornito alle mie osservazioni. Il voto del consigliere regionale è un voto di responsabilità personale, politica e istituzionale. Nella nota si scrive che “a seguito dei riscontri effettuati dal personale dell’aula è stata confermata la mia presenza”. A questo punto voglio pensare e sono certo che, vista la mia richiesta ufficiale di rettifica, il personale dell’aula con grande scrupolo e senso di responsabilità, abbia verificato attraverso il circuito delle telecamere interne le uscite da Palazzo Campanella, le uscite delle auto, magari intorno alle 14:40. Ovviamente, al fine di verificare la salute della mia memoria, ho già richiesto copia documentale o audiovisiva dei riscontri che attestano la mia presenza con l’auspicio che per la risposta non si debba attendere un’altra settimana. Dovrebbero essere degli atti già nella disponibilità degli uffici se sono stati riscontrati».
Greco non intende appellarsi «alla testimonianza dei miei colleghi presenti il 29 giugno, ma non vorrei mai che quanto accaduto possa gettare oscure ombre sugli atti approvati dal consiglio regionale. Ho sempre espresso il mio voto in forma palese, votando anche contro la maggioranza come nel caso della fusione dei Casali del Manco, ma mai mi sarei aspettato che il mio voto venisse affidato alla disattenzione del personale dell’aula. Chi è stato amministratore locale per molti anni, conosce bene quanti e quali insidie politiche si annidino dietro ogni consiglio comunale, dove ogni voto rappresenta la sacralità e il valore stesso delle istituzioni. In ragione di ciò, ritengo che quanto accaduto sia inaccettabile e rivolgo un appello al presidente del consiglio Irto affinché si faccia immediata chiarezza auspicando che il consiglio regionale venga dotato nel più breve tempo possibile di un metodo di votazione elettronica che non lasci scampo a disattenzioni e dubbi».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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