CATANZARO Serata originale, insolita e davvero divertente quella dedicata da Armonie d’Arte Festival alla figura di Pitagora, lo scorso 9 agosto con lo spettacolo “Pitagora Box, il lato comico di una tragedia matematica”, di e con Andrea Mazzacavallo, che grazie alla piacevole conversazione introduttiva moderata dal direttore artistico Chiara Giordano, ha assunto nella sua complessiva ambientazione all’interno della Basilica Normanna di Roccelletta, i tratti di un salotto letterario al quale hanno preso parte: Nicola Chiriano, autore di MateMusica ed.Egea – Bocconi; Vincenzo Giordano, professore di ingegneria aeronautica, Università Federico II – Napoli; Salvatore Mongiardo, scolarla della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone.
Belli, arricchenti e profondi gli spunti di riflessione emersi dal dibattito: la grandezza del filosofo Pitagora, noto a ogni latitudine, che propio in questa nostra terra di Calabria ha vissuto gli anni migliori della sua vita, fondando l’Accademia più prestigiosa della sua epoca, appunto quella Pitagorica; i suoi studi matematici e di vita; le sue indicazioni sul vegetarianesimo, che al di là delle preziose idee sul regime alimentare più idoneo all’uomo, sono portatrici di una visione del mondo e della vita tese ad annullare la violenza in ogni sua forma (“Chi non uccide un animale per cibarsene, non potrà mai uccidere un suo simile”, insegnava Pitagora ai suoi discepoli). E ancora il valore dello studio, che necessita di amore e umiltà, e della disciplina, precondizione di ogni successo, che viene dal praticare lo studio di uno strumento musicale (lui suonava la lira).
Lo spettacolo insomma, realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale della scienza e della tecnica Leonardo da Vinci di Milano, ha declinato ancora una volta la formula della dualità, come vuole il tema madre di Armonie d’Arte Festival 2017, e ha fatto emergere tutta la grandezza del suo protagonista grazie ad un avvincente dialogo dal ritmo sostenuto tra teatro, matematica, musica e storia della scienza. Una performance molto singolare, nata – ha raccontato lo stesso Mazzacavallo nel corso dello spettacolo – dal ricordo lontano, eppure permanente, della materia studiata a scuola e tanto sofferta, appunto la matematica, e scoperta nella sua complessiva bellezza solo in età adulta.
E con essa il disvelamento a tuttotondo di un personaggio “immenso” come Pitagora, della sua vita e delle sue opre, la dimostrazione del teorema che lo ha reso noto, pur essendo egli stesso grande nella storia anche come filosofo, matematico, musicista, atleta, dietologo e mistico. A rendere la serata ancora più coinvolgente oltre al dibattito iniziale, sono state le parti dello spettacolo che, apostrofando direttamente il pubblico, hanno permesso ai presenti di vivere sulla propria pelle il dialogo fra matematica, scienza e arte, con l’auspicio sempre proprio del Festival che ogni nuovo spunto di riflessione offerto nelle serate a Scolacium, ancorché lanciato in maniera leggera e divertente, ma non per questo meno impegnata, come in questo caso, possa essere utile ad accrescere la consapevolezza della grandezza del nostro passato, e a farci sentire in qualche modo testimoni viventi di esso e dei suoi valori fondativi in questo nostro tempo presente, quantomai desideroso di Maestri. Del resto, come Armonie d’Arte ripete da tempo dedicando da anni un Focus tematico proprio alla sua figura, Pitagora è il “brand” culturale più straordinario per questa terra di Calabria, per il quale mai abbastanza meritoria sarà nessuna opera di valorizzazione e promozione.
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