La decisione di intitolare una strada nel suo comune di nascita (Cardinale) a Pino Rauti, esponente di primo piano del neofascismo italiano, risulta essere un atto politico di enorme gravità. Intitolare una strada pubblica all’ex militante della Repubblica sociale di Salò, raffinato interprete della nuova destra italiana ed europea, fondatore di Ordine Nuovo e parlamentare missino per più legislature, significa esaltarne l’esempio in un tempo che registra pericolosissimi rigurgiti di idee elitarie e nazionalistiche.
La saldatura della crisi economica e sociale con i disagi profondi generati dalla globalizzazione neoliberista hanno determinato una ripresa di riflessioni e pratiche oltranziste e xenofobe che stanno sfociando nel ripudio delle forme democratiche ispirate alla Costituzione Italiana ed in genere alle conquiste democratiche del secondo post dopoguerra.
Il fascismo in forme inedite trova nuove pratiche di applicazione e sembra davvero azzardato riesumare storicamente una figura che non ha mai fatto mistero della sua appartenenza ideale e politica.
Ben altra riflessione sarebbe utile nella nostra Regione dove ancora oggi si condensano le incognite senza spiegazione dei moti di Reggio e di una intuibile saldatura di interessi le cui propaggini giungono fino a nostri giorni.
Si auspica un ravvedimento da parte delle istituzioni e soprattutto dell’amministrazione di Cardinale con l’auspicio che si apra finalmente una riflessione, magari proprio da quella sede e in quella data, sul nostro recente passato, utile per davvero alle nuove generazioni.
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