PAOLA Parole misurate, tono pacato, velato di uno stupore che neanche i mesi passati dall’aggressione hanno cancellato. È iniziato con la testimonianza del dottore Raffaele D’Amante di Belvedere, il processo che vede alla sbarra il quarantenne F.A.M, che nel luglio scorso ha brutalmente aggredito e picchiato il medico e per questo, fino al 30 dicembre scorso, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. L’uomo, padre di un bimbo autistico, era convinto che l’insorgenza della sindrome autistica nel figlio fosse legata al vaccino che D’Amante, come da protocolli, aveva somministrato al figlio.
Per questo, dopo aver più volte aggredito verbalmente il medico, nel luglio scorso ha atteso D’Amante sotto casa per picchiarlo selvaggiamente. Un’aggressione che il dottore – assistito dall’avvocato Francesco Liserre – ha ripercorso di fronte al giudice del tribunale monocratico di Paola, che in mattinata ha accettato la sua costituzione di parte civile, al pari di quella dell’Ordine dei medici di Cosenza, rappresentato in aula dal legale Hermann Altomare. Al termine della testimonianza della vittima della brutale aggressione, il processo è stato aggiornato al prossimo 18 maggio per l’esame degli altri testi del pm.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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