STIGE | Oliverio: «Su di me solo illazioni»
Riceviamo e pubblichiamo: In relazione all’articolo apparso sul quotidiano online “Corriere della Calabria” in data mercoledì 24 gennaio 2018, dal titolo: “Lo “Zio Giovanni”, uomo dei clan e “intimo”…

Riceviamo e pubblichiamo:
In relazione all’articolo apparso sul quotidiano online “Corriere della Calabria” in data mercoledì 24 gennaio 2018, dal titolo: “Lo “Zio Giovanni”, uomo dei clan e “intimo” di Oliverio”, mi vedo costretto a sporgere querela nei confronti di coloro i quali saranno ritenuti responsabili delle condotte diffamatorie derivanti, soprattutto, dai commenti inappropriati che accompagnano frasi estrapolate dalle indagini di un procedimento penale in corso.
Sin da subito devo ribadire che il “pantano di relazioni pericolose” in cui l’articolista scrive “io rischi di affondare” è una mera sua ricostruzione, che non ha trovato riscontro non solo negli atti della causa cennata, quanto nel passato e nel futuro della mia storia personale e politica.
Ancor più devo rassicurare l’articolista che gli inquirenti e gli investigatori non sono affatto preoccupati dei rapporti politici che un indagato possa avere o meno con me. E che, pertanto, tali illazioni, rivolte a me, nella qualità di Presidente della Regione Calabria, finiscono per screditare la mia immagine e condurre, sempre più, verso una deriva populista, cui per primi i giornalisti dovrebbero star attenti.
Nulla di ciò che terze persone dicono di me, come prospettiva futura, si è verificato e potrà mai verificarsi.
Questo lo sanno bene tutti coloro i quali mi hanno voluto nel delicato compito che sto espletando ed è giusto che lo sappia anche certa stampa sempre più scandalistica.
Per tutelare il mio buon nome ed il mio decoro, che non può essere “infangato” (per usare un lessico che piace all’articolista) da nessuno, proseguirò nella doverosa azione giudiziaria.
Gerardo Mario Oliverio
presidente della giunta regionale
La lettera del presidente Gerardo Mario Oliverio impone una piccola riflessione accompagnata, se il governatore riterrà opportuno darla, alla richiesta di un chiarimento.
La riflessione. Mentre traspare con chiarezza, ed è anche onestamente comprensibile, il livore per «l’articolista», non ci pare di trovare, nelle 17 righe con le quali Oliverio liquida la delicata questione, alcun riferimento ai veri protagonisti delle «illazioni» finite nel rapporto dei carabinieri del Ros che la collega ha fedelmente riportato.
Da qui il chiarimento richiesto: che intende fare Mario Gerardo Oliverio nei confronti di Giovanni Agazio? Lo denuncia o no? Ha mai avuto rapporti politici con tale personaggio? Lo ha incontrato in campagna elettorale? Chiederà un confronto con lui? Esibirà elementi che lo inchiodino quale calunniatore?
A chiunque può capitare di essere vittima delle millanterie del Giovanni Agazio di turno, ma non vi è dubbio che come prima reazione va dagli inquirenti, deposita una dettagliata querela e ne chiede la giusta punizione. Se, invece, si concentra sul giornalista che pubblica il rapporto, la cosa assume – ma sicuramente non sarà il caso di Oliverio – l’aspetto di una intimidazione per tentare di limitarne l’attività.
Anche noi siamo rimasti sorpresi per la gravità dei dialoghi intercettati e finiti nel rapporto dei carabinieri. Al punto che qualche approfondimento, nei limiti del possibile, abbiamo tentato di farlo. E infatti ecco cosa scrivono ancora i carabinieri sul rapporto tra “Zio Giovanni” e il presidente Oliverio:
“La stessa “amicizia intima” che lega AGAZIO Giovanni a Mario OLIVERIO, è documentata nell’annotazione di servizio redatta in data 03.10.2014 (Allegato 21 Volume 3) dal Comandante della Stazione CC di Cariati che ha notato, in data 05.09.2014, i due soggetti, ed il comandante della Polizia municipale di Cariati, DE LUCA Pietro, appartati a discutere in forma molto privata”.
Infine, se possiamo sommessamente permettercelo, un consiglio al presidente Oliverio: non si avventuri nel «rassicurare l’articolista» sulle preoccupazioni degli inquirenti in merito ai «rapporti che un indagato possa avere o meno» con lui. È chiaro che gli inquirenti non nutrono preoccupazioni di sorta. Non è di loro che parla “Zio Giovanni”, per cui vanno avanti serenamente per la loro strada e stabiliranno come sono andati i fatti. Se poi in queste ore il presidente Oliverio ha avuto modo di parlare con gli investigatori per saggiarne il livello di preoccupazione, allora ne prendiamo atto e chiediamo scusa.
Paolo Pollichieni