REGGIO CALABRIA Una villa di undici stanze con tanto di piscina, quattro terreni, tre società, tre veicoli industriali, una moto. Sono beni del valore di 12 milioni di euro quelli confiscati all’imprenditore Domenico Frascà, considerato vicino al clan Mazzaferro di Gioiosa Jonica e per questo condannato a 2 anni nell’inchiesta Crimine per illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso. È stato lui – è emerso nel corso delle indagini e ha confermato il processo – uno degli imprenditori che ha permesso ai clan di mettere le mani sul tratto ricadente nel Comune di Marina di Gioiosa Jonica della statale 106. I clan Aquino e Mazzaferro – hanno svelato le indagini – hanno di fatto imposto a forza di danneggiamenti che a realizzare quella variante fossero le loro ditte, fra cui la Tra-Edil Frascà, del destinatario della confisca di oggi. Il provvedimento costituisce l’esito conclusivo di una proposta avanzata dalla locale Direzione distrettuale antimafia sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio Calabria, che hanno consentito di portare alla luce le illecite accumulazioni patrimoniali dell’imprenditore.
a. c.
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