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Cosenza sempre più vicina al Marocco

COSENZA Non può erogare finanziamenti direttamente ma nessuno può impedire alla Camera di commercio di Cosenza di aprire nuove strade per preparare le imprese ad affrontare i mercati esteri. Con ques…

Pubblicato il: 01/03/2018 – 15:39
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Cosenza sempre più vicina al Marocco
Cosenza sempre più vicina al Marocco

COSENZA Non può erogare finanziamenti direttamente ma nessuno può impedire alla Camera di commercio di Cosenza di aprire nuove strade per preparare le imprese ad affrontare i mercati esteri. Con questa premessa il presidente dell’ente camerale di Cosenza, Klaus Algeri, ha siglato un protocollo d’intesa con il commissario del Corap Rosaria Guzzo. Si aprirà una strada commerciale tra la Provincia di Cosenza e il Marocco, per tutti gli imprenditori che decideranno di approfittare degli strumenti che l’ente camerale cosentino metterà a loro disposizione. «Questo è il 24esimo protocollo – dice Algeri -. Non li stiamo collezionando ma evidenzia come la nostra attività sia propositiva. In collaborazione con l’università della Calabria e la Federico II di Napoli cercheremo di intercettare un importante bando a cui hanno accesso solo 7 realtà istituzionali».

PROGETTO MAROCCO Il Corap è l’istituto formato dall’unione, dopo la chiusura e la liquidazioni, delle ex Asi che erano presenti sul territorio regionale. Il socio di maggioranza è la regione Calabria con la quota del 51%. «Il “Progetto Marocco” – spiega il commissario Guzzo – è nato dopo un confronto di discussione e una proficua collaborazione con il ministro dello Sviluppo economico a cui abbiamo sottoposto le nostre intenzioni». Sul sito del Corap e su quello della Camera di commercio di Cosenza ci sono tutte le informazioni utili alle aziende che vorranno partecipare. Nella capitale del Marocco sarà allestito uno showroom dove le aziende calabresi potranno allestire degli spazi e andare alla ricerca di nuovi contratti di lavoro. I più richiesti – secondo i dirigenti del Corap – sono quelle che si occupano di illuminazione, trasformazioni alimentari e lavorazione dei rifiuti». «Le imprese si rapporteranno con quelle del luogo – aggiunge il commissario Rosaria Guzzo – mentre per l’agroalimentare si penserà ad una via del mare con Gioia Tauro visto che adesso è ufficialmente Zes».

SVILUPPO DEL TERRITORIO E buone notizie arrivano anche per gli imprenditori calabresi. Tra le mission del Corap c’è l’ausilio alle imprese per la gestione e realizzazione delle infrastrutture. È stato disposto un investimento di 3 milioni di euro tutti da spendere per la manutenzione ordinaria mentre altri soldi arriveranno con la sottoscrizione del Pon Legalità per tutte le zone industriali della Calabria realizzato con il ministero dell’Interno.

IL RETROSCENA E Algeri non le manda a dire. Difficilmente si scompone ma anche per rivendicare quanto di buono sta uscendo dalle stanze del grande palazzo, che campeggia nel cuore della città, ogni tanto sveste i panni di presidente e ritorna a vestire quelli dell’imprenditore. Ruolo delicato il suo, come una monetina in bilico sul tavolo non lesina nel definirsi «confessore degli imprenditori». L’ultima confidenza l’ha ricevuta qualche ora prima della sigla del protocollo. «Ho ricevuto un imprenditore in qualità di presidente, ma io sono un suo collega. Era in lacrime per una vicenda aziendale. Oggi fare l’imprenditore non è facile –dice Algeri. Ci sono le tasse che sanno tutti e quelle che noi paghiamo che nessuno sa, come sistemare cose che non ci competono». Da una buca non riparata, segnalata da un componente di Giunta al commissario, il presidente della Camera di commercio analizza in modo schietto e senza troppi giri di parole i problemi del fare impresa. «Non è solo la crisi del mercato ma anche delle istituzioni pubbliche. Siamo sotto ricatto dalla burocrazia, e lo è sia la politica sia chi come noi prova a fare le cose come lo sta facendo la Camera di commercio. Non c’è scritto sul protocollo –chiede Algeri al commissario che siede di fianco a lui -, ma vi chiediamo di aiutarci, siamo stanchi. Altrimenti ci costringete ad uno sciopero non contro la politica ma contro i dirigenti e i burocrati».

Michele Presta
redazione@corrierecal.it

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