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«Su “Grassettopoli” il sindaco omette una parte di verità»

CARAFFA Il movimento politico “Se la ami la cambi” di Caraffa interviene sul caso Grassettopoli, commentando i servizi del Corriere della Calabria e «l’intervento del presidente della Regione Calabri…

Pubblicato il: 06/03/2018 – 20:55
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«Su “Grassettopoli” il sindaco omette una parte di verità»
«Su “Grassettopoli” il sindaco omette una parte di verità»

CARAFFA Il movimento politico “Se la ami la cambi” di Caraffa interviene sul caso Grassettopoli, commentando i servizi del Corriere della Calabria e «l’intervento del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, tanto inaspettato quanto tempestivo». Lo fa attraverso una nota dei consiglieri comunali Raffaele Fimiano e Andrea Mazzei, e «sottolinea come la posizione presa dallo stesso movimento nel proprio programma elettorale, durante la campagna elettorale e nei mesi scorsi, in merito alla rilocalizzazione dell’intervento edilizio “Grassetto”, la cui realizzazione oggi è prevista lontano dal centro abitato, sia frutto di un’attenta valutazione secondo la quale si ridurrebbe non solo l’impatto ambientale dell’opera, ma si aggiungerebbe ricchezza al territorio attraverso l’indotto». Basterebbe «realizzare parte dell’intervento nella zona abitata del nostro comune. Tali valutazioni – spiegano Fimiano e Mazzei – non sono state per nulla considerate dall’attuale amministrazione comunale di Caraffa di Catanzaro, che ha preferito compiere scelte che contrastano rispetto agli interessi di tutta la cittadinanza».
La rilocalizzazione nella parte alta di Caraffa è, secondo il gruppo “Se la ami la cambi”, la scelta da perseguire. «Come già detto ripetutamente in varie sedi – si legge in una nota –, compresa quella del consiglio comunale, per come previsto già dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Antonio Migliazza, rilocalizzando nella zona abitata parte dell’intervento di edilizia sovvenzionata a favore delle forze dell’ordine che si battono contro la criminalità organizzata, Caraffa vedrebbe di contrastare lo spopolamento. Se le 70 unità immobiliari previste venissero costruite, come sancito dall’Accordo di programma tra Regione Calabria e Comune di Caraffa del 2007, nel centro urbano, il nostro comune vedrebbe crescere la ricchezza della propria comunità sotto diversi aspetti: aumento demografico, cultura, eventuale autonomia scolastica persa negli ultimi anni per il basso numero di studenti e, non di meno, maggiori incassi per tutte le attività di Caraffa». «Sarebbe questo un risultato auspicabile – scrivono Fimiano e Mazzei – se ricordiamo che già in passato Caraffa ha tratto vantaggio da iniziative simili, quando nel nostro territorio vennero a vivere le famiglie dell’Aeronautica militare». La scelta della rilocalizzazione di tali strutture nella parte alta di Caraffa, «non intralcia in alcun modo eventuali vantaggi che secondo l’attuale amministrazione deriverebbero dall’effettiva realizzazione delle opere previste lontane dal centro abitato», e per questo il movimento chiede al sindaco Sciumbata «quale motivazione lo spinga a non considerare la soluzione proposta». «Recentemente – continua la nota –, nell’iter descritto dal sindaco di Caraffa di Catanzaro, che racconta le “sue” verità rispondendo al Corriere della Calabria, il primo cittadino ha dimenticato e omesso alcuni passaggi inerenti le scelte della sua amministrazione. Verità che però non possono essere omesse, infatti nella delibera consiliare numero 49 del 6.12.2007 si prevedeva tra l’altro la realizzazione delle 70 unità immobiliari di edilizia sovvenzionata nel centro urbano. Mentre nella delibera consiliare numero 36 del 30.07.2013 vengono spostate dal nostro centro urbano verso la zona bassa nella cosiddetta Valle del Corace-Germaneto. In relazione a tale pratica e anche ad altre pratiche, più volte è stata chiesta maggiore trasparenza per garantire una crescita responsabile e sostenibile della comunità».
Dunque, il movimento “Se la ami la cambi” propone «al sindaco Sciumbata la convocazione immediata di un consiglio comunale aperto nel corso del quale discutere in modo costruttivo sulla tutela degli interessi e delle richieste dei cittadini di Caraffa. La voce del territorio deve essere ascoltata. Bisogna aprire spazi di discussione e di confronto per valorizzare e rilanciare lo sviluppo della comunità. Uno sviluppo che non perda mai di vista le caratteristiche e le necessità del paese».

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