LAMEZIA TERME «La bussola dell’appartenenza non può mai essere abbandonata. Nella maggioranza ci sta chi rispetta regole: dico no alla vandea indistinta di chi ogni giorno si alza e butta merda. Fa più male la merda inventata di chi è amico che non l’attacco più grave da parte degli avversari». È un attacco frontale a Carlo Guccione quello lanciato dal governatore Mario Oliverio durante il suo intervento nell’assemblea regionale del Pd a Lamezia. Poche ore prima Guccione aveva affermato che una eventuale ricandidatura di Oliverio alla guida della Regione potrebbe far crollare al 10% il partito (qui la notizia). «Io – ha detto il governatore – sto in campo perché i cittadini mi hanno dato questa responsabilità e intendo esercitarla fino in fondo».
Oliverio, tuttavia, ha aperto alla possibilità di una discussione sul suo operato proponendo un appuntamento specifico sulla Regione durante il prossimo congresso. Secondo il governatore, la sconfitta del 4 marzo è stata provocata da diversi fattori generali: «È meschino rimuovere questa analisi per mere questioni interne. Mi assumo le mie responsabilità, ma non possiamo ridurre questa sconfitta alle questioni della Calabria».
Oliverio ha rivendicato il lavoro fatto negli ultimi tre anni (dalla programmazione all’opera di «bonifica» determinata dalla riforma delle partecipate «che hanno prodotto guasti e malaffare»), ma ha anche ammesso che «c’è un problema di capitalizzazione politica» delle azioni portate avanti.
Un passaggio é stato dedicato al «capitolo doloroso» della sanità: «Guccione ha ragione quando dice che ho sbagliato a dire che mi sarei incatenato. Ma questo non rimuove il problema di un commissariamento che permane nell’unica regione d’Italia; e bisogna capire perché. Forse il peccato originale è in quelle primarie che mi hanno portato alla guida della Regione. Ho questo sospetto, non è una certezza». Quanto al commissario Scura, Oliverio è convinto che abbia «prodotto una situazione grave, ma a nulla sono valsi i tentativi di interlocuzione con il governo».
Per quanto riguarda le dinamiche del partito, il governatore chiede un recupero della «soggettività politica sui territori», attraverso la rivitalizzazione dei circoli che negli ultimi anni sono diventati «simulacri»: «Basta correntismi, serve l’etica della militanza e il recupero dell’ appartenenza».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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