Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
Tre ergastoli per l'assassinio del boss Patania
La Corte d’Assise di Catanzaro ha condannato al carcere a vita Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Francesco La Bella. Assolto Salvatore Tripodi
Pubblicato il: 10/04/2018 – 17:47
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

VIBO VALENTIA Mano pesante dei giudici della Corte d’Assise di Catanzaro contro esecutori e mandanti dell’omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania. Al termine di una lunga camera di consiglio, sono arrivati tre ergastoli per gli uomini che secondo l’accusa avrebbero partecipato alla missione di morte che ha portato all’assassinio – il 18 settembre del 2011 all’interno della stazione di rifornimento con annesso ristorante “La Valle dei Sapori” nella Valle del Mesima – dell’uomo considerato al vertice del clan dei Patania.
In particolare la Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo Rosario Battaglia, 34 anni di Piscopio, Rosario Fiorillo, 29 anni di Piscopio e Francesco La Bella, 45 anni di Piscopio.
Inoltre i giudici catanzaresi hanno comminato una pena 3 anni per favoreggiamento, con la caduta dell’aggravante aggravante mafiosa, a Michele Pietro Russo, 29 anni, di Piscopio (l’accusa aveva chiesto per lui 21 anni e mesi 4 di reclusione per concorso in omicidio). Mentre hanno assolto Salvatore Tripodi, 47 anni di Portosalvo (il pm aveva chiesto l’ergastolo).
Per tutti gli imputati condannati è stata riconosciuta anche la pesante accusa di concorso in omicidio con l’aggravante della premeditazione e le finalità mafiose.
LA RICOSTRUZIONE DELL’AGGUATO Sono state le dichiarazioni di Raffaele Moscato di Vibo Marina, killer dei Piscopisani – che ha confessato di aver materialmente eseguito l’omicidio insieme a La Bella – a consentire di avvalorare la tesi accusatoria già scaturita dalle indagini svolte dalla Dda di Catanzaro con il supporto della Squadra Mobile.
Moscato – giudicato con il rito abbreviato – ha raccontato nei particolari l’organizzazione dell’omicidio del boss, assassinato per ritorsione dell’uccisione dell’agricoltore di Piscopio Mario Michele Fiorillo, parente di Rosario Fiorillo e Rosario Battaglia.
Secondo quanto ricostruito, ad mettere in piedi il blitz di morte sarebbero stati Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Salvatore Tripodi (ma quest’ultimo è stato assolto), mentre Rosario Fiorillo e Michele Russo erano accusati di aver prelevato i killer una volta ultimata l’azione di fuoco.
Proprio a causa di quell’omicidio si è poi innescata la guerra di mafia fra il clan Patania ed i Piscopisani conclusasi solo dopo gli arresti effettuati – nell’ambito di un operazione della Dda di Catanzaro – nell’ottobre del 2012.
I giudici della Corte d’Assise, hanno inoltre interdetto dai pubblici uffici e comminato l’interdizione legale a Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Francesco La Bella.
È stata infine ordinata la pubblicazione della sentenza di condanna mediante affissione all’albo dei Comuni di Catanzaro e Vibo Valentia, oltre che sul sito internet del ministero della Giustizia.
La Corte ha anche disposto la trasmissione degli atti al pm della Dda, Camillo Falvo, per la valutazione dell’eventuale reato di falsa testimonianza a carico di Giuseppe D’Angelo.
Argomenti
Categorie collegate
Ultime dal Corriere della Calabria
Edizioni provinciali