REGGIO CALABRIA Un Consiglio lunare. Una seduta surreale. Tra gaffe, rinvii e le solite polemiche interne a una maggioranza non più autosufficiente.
Lo scontro, per certi versi grottesco, si consuma fin dal question time, lo strumento delle interrogazioni a risposta immediata che, nell’applicazione calabrese, spesso si è trasformato in una pantomima mal recitata.
Oggi ancora di più. Si inizia con la gaffe dell’assessore Angela Robbe: dovrebbe rispondere a un’interrogazione sul Soccorso alpino (presentata da Bevacqua), invece legge una replica relativa alla discarica di Celico (su cui aveva chiesto lumi Giudiceandrea). Non va meglio più avanti, con una lunga serie di interrogazioni rinviate per l’assenza di diversi esponenti della giunta, tra cui il governatore, referente principale del question time in programma.
Oliverio non assiste, e dunque non risponde nemmeno, alle nuove invettive di Guccione sulla sanità regionale. Il consigliere dem torna a mettere nel mirino gli annunci di un presidente di Regione che aveva promesso di incatenarsi per protestare contro il commissariamento, senza poi dare seguito al proposito. «Sono passati quattro mesi ma Oliverio non ha messo in atto alcuna iniziativa, c’è un’evidente contraddizione politica», rimarca Guccione, secondo cui anche il recente scontro sul ruolo del dg dell’Asp di Reggio Brancati – invitato da Oliverio a dimettersi – «testimonia la confusione in cui si muove la giunta». Senza dimenticare la situazione in cui versa il dipartimento Salute, «guidato da un anno e mezzo da un dg facente funzioni» e costretto a fare fronte all’assenza «di 6 dirigenti e 83 dipendenti». Guccione, dal canto suo, ha le idee chiare sul futuro: chiede al nuovo governo M5S-Lega di «cambiare rotta sulla sanità calabrese» e invoca un nuovo impegno del consiglio regionale, che deve perseguire l’obiettivo di stilare «un nuovo Piano di rientro dal debito».
Tocca all’assessore Roberto Musmanno l’infausto compito di “giustificare” l’assenza di Oliverio: quello sanitario, spiega, è un «tema che merita attenzione, ma in questo momento non siamo in grado di affrontarlo». Guccione protesta con il presidente del Consiglio Irto: «Senza un coordinamento, i lavori di questo Consiglio sono inutili». In soccorso alla giunta (dimezzata) arriva anche il capogruppo pd Romeo: «Il consiglio regionale lavora. Il presidente ha dovuto chiedere il congedo per sopraggiunti impegni istituzionali ed era impossibile programmare in modo diverso questa seduta».
POLIZIA LOCALE Il Consiglio è comunque riuscito ad approvare all’unanimità – e grazie alla presenza di diversi consiglieri d’opposizione – le nuove norme sulla polizia locale. «Un testo – ha spiegato l’ideatore, Giuseppe Neri – che può essere considerato una legge quadro, in quanto regola in modo moderno un corpo che finora non aveva avuto alcun tipo di intervento e che potrà diventare davvero il primo presidio di sicurezza». L’impatto finanziario della norma sarà di 500mila euro all’anno fino al 2020.
Dopo il via libera alla legge, scoppia però una nuova “rissa” al momento di discutere la norma sulla polizia mortuaria. La minoranza – indispettita dopo il “no” alla richiesta di invertire l’ordine del giorno e di dare la precedenza alla mozione di Pasqua sull’autonomia differenziata – lascia l’aula e cristallizza così l’insufficienza di una maggioranza «ormai a pezzi». La verifica del numero legale, chiesta da Gallo, scioglie anzitempo una seduta tragicomica.
p. bel.
x
x