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Rota (Fai Cisl): «Rilanciare il settore della bonifica»

Il segretario generale nazionale a Lamezia: «Il governo apra il dialogo mettendo il lavoro dignitoso al centro delle politiche di crescita»

Pubblicato il: 29/06/2018 – 11:21
Rota (Fai Cisl): «Rilanciare il settore della bonifica»

LAMEZIA TERME «Stiamo uscendo da una crisi decennale, che ha lasciato ferite profonde. Ai segnali di ripresa, che nel Mezzogiorno hanno riguardato più l’industria che non il primario, non è ancora corrisposta una reale diminuzione della povertà, che è anzi aumentata. E anche il lavoro è cresciuto privilegiando quello a bassa retribuzione. Per questo insistiamo affinché non si perdano di vista i tanti divari che ancora frenano il Paese, e auspichiamo che l’attuale governo apra una nuova fase di dialogo sociale per risolvere, insieme a noi, i tanti dossier che riguardano le nostre categorie, dalla bonifica al caporalato agricolo, dalla valorizzazione del lavoro idraulico-forestale al rilancio della pesca». Lo ha detto il segretario generale nazionale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervenendo a Lamezia Terme in un incontro con tutte le federazioni regionali del Sud sui temi della bonifica.
«La chiave di volta – ha affermato il sindacalista – sta nel mettere il lavoro dignitoso, ben contrattualizzato, professionalizzato, al centro delle nostre politiche di crescita, per questo siamo orgogliosi di aver rinnovato il contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti puntando su welfare, formazione, bilateralità, salario, legalità; ora abbiamo lanciato anche la campagna #SosCaporalato e chiediamo un rinnovato impegno, da parte di tutti, per contrastare lo sfruttamento con la piena applicazione della legge 199».
«Il settore della bonifica – ha poi sottolineato Rota – è strategico per i territori, ed è un esempio rappresentativo delle forti relazioni che intercorrono tra le risorse ambientali e le opportunità di crescita e sviluppo. Al centro di queste relazioni c’è il lavoro. Quello che impegna i tanti addetti che contribuiscono alla messa in sicurezza del territorio. A riguardo, le politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico sono divenute oramai irrinunciabili, come ricordato anche dal Presidente Mattarella lo scorso mese in occasione del ventesimo anniversario della tragedia di Sarno. Valorizzare bacini e fiumi, ottimizzando al massimo le risorse idriche per l’uso agricolo, industriale e civile, riducendo al minimo la dispersione delle acque e l’impatto ambientale del mondo produttivo, è un obiettivo che ci vede impegnati da sempre. E con gli attuali strumenti della contrattazione e della bilateralità è possibile fare molto. Possiamo contare su contratti equilibrati e innovativi, capaci di sostenere la competitività e tutelare la dignità di chi lavora, rafforzando la formazione, l’innovazione, la premialità delle imprese più virtuose. Una sfida complessa, certo, ma che dobbiamo saper affrontare, insieme, se veramente abbiamo a cuore la centralità del territorio nello sviluppo del Paese, puntando sulla sua salvaguardia, su una pianificazione che superi la logica emergenziale, sulle potenzialità di un’economia multifunzionale e sociale della bonifica».

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