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Sisma al largo di Tropea, «nessun legame con il vulcano Marsili»
La scossa si è verificata alle 4,5 ed è stata nettamente avvertita dalla popolazione nel Vibonese, nel Catanzarese e nel Reggino. Non si registrano danni a persone o cose. Ingv: «Area ad alta sismici…
Pubblicato il: 14/07/2018 – 7:55
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TROPEA Un terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in mare al largo delle coste di Tropea, in Calabria. La scossa, che si è verificata alle 4,50 della notte ad una profondità di 57 km, è stata avvertita nettamente dalla popolazione nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Secondo le prime verifiche del Dipartimento della Protezione Civile al momento non si registrano danni a persone o cose, anche se sono state decine le telefonate ai centralini di vigili del fuoco e forze di polizia, con i paesi costieri in questo periodo affollati di turisti.
L’AREA DEL SISMA Il sisma è stato avvertito particolarmente a Tropea, Drapia e Ricadi e, comunque, su tutta la fascia costiera. La Prefettura di Vibo Valentia, da subito, ha disposto immediati monitoraggi da parte dei Sindaci e Commissari dei Comuni, restando in costante contatto con carabinieri, vigili del fuoco, Capitaneria di porto, Protezione civile regionale, Dipartimento nazionale Protezione civile, Prefetture di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza.
Dai controlli effettuati è stato confermato che non sono segnalati danni a persone o a cose. Tutti gli Enti restano comunque allertati e la Prefettura continua a seguire la situazione senza interruzione.
INGV: «AREA AD ALTA SISMICITÀ» Il terremoto di magnitudo 4.4 delle 04:50 italiane, localizzato lungo la costa calabra sud occidentale a 9 km da Tropea e a 57 km di profondità, è stato seguito da una sola replica di magnitudo 1.6 poco pochi minuti dopo (alle 05:05) ed ha avuto una profondità comparabile con l’evento più forte. A renderlo noto è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, secondo cui «la zona interessata è caratterizzata da sismicità profonda legata al processo di subduzione al di sotto del Mar Tirreno meridionale i cui eventi vanno da poche decine di chilometri di profondità a alcune centinaia nella parte più centrale del Tirreno, ma è anche interessata da una importante sismicità crostale».
Storicamente in questa area sono avvenuti alcuni dei più forti terremoti riportati dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, in particolare il terremoto del 1905 anche esso localizzato a mare, magnitudo stimata 7.0, che produsse un importante tsunami; altri eventi catastrofici avvenuti in questa zona e localizzati in terra sono quelli del 1783, una serie di eventi che hanno interessato tra il febbraio ed il marzo di quell’anno tutta la Calabria con magnitudo stimata 7.1, 6.7, 7.0, e nel 1659 con magnitudo stimata 6.6. Dai questionari sul sito web di “Hai sentito il terremoto” – ricorda l’Ingv – risulta che «l’evento è stato avvertito in Calabria fino alla costa settentrionale sicula (Messina), con risentimenti prevalentemente intorno al IV grado MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) ma con segnalazioni anche di V. Il risentimento in una zona ampia è in accordo con il fatto che il terremoto si è verificato a più di 50 km di profondità».
«NESSUNA CORRELAZIONE CON IL MARSILI» Dopo il terremoto «da molti comuni della Calabria sono pervenute numerosissime segnalazioni al numero verde 800222211 della Sala operativa regionale unica (Soru) della Protezione civile della Regione Calabria soprattutto – oltre che dalla popolazione residente – anche dai molti turisti che affollano la costa tirrenica calabrese». Lo rende noto la stessa Protezione civile. I tecnici della Soru dal momento del sisma sono in costante contatto con i sindaci e i tecnici dei comuni più prossimi all’area epicentrale. La Protezione civile regionale ha comunque avviato ulteriori approfondimenti – con proprio personale – per verificare gli effetti del sisma sulle strutture confermando che al momento non si registrano danni a persone e cose. «Il fenomeno – afferma la Protezione civile – è stato originato da un sistema di faglie molto prossimo al largo della costa tirrenica vibonese e non ha alcuna correlazione con il vulcano Marsili, ben più distante dalla stessa costa».
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