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Regione, centrosinistra in pressing su Oliverio: «Ora giunta politica»

La maggior parte dei consiglieri di maggioranza vuole un rimpasto che favorisca gli eletti. Un modo per compensare la “latitanza” degli assessori tecnici. Il progetto verrà proposto al governatore …

Pubblicato il: 03/01/2019 – 16:56
Regione, centrosinistra in pressing su Oliverio: «Ora giunta politica»

SAN GIOVANNI IN FIORE Solidarietà, ma non solo. Il continuo viavai a San Giovanni in Fiore di consiglieri regionali e parlamentari non va letto solo come un segno di vicinanza nei confronti del governatore calabrese, ma anche come una moral suasion collettiva. Quasi tutti i pezzi grossi del centrosinistra che hanno fatto visita a Mario Oliverio in seguito al provvedimento di obbligo di dimora – rimediato nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate” – concordano su un punto: con un presidente al “confino” e una giunta di professori sconosciuta ai cittadini non si può andare avanti. Ed è in virtù di questa premessa che un pattuglione di consiglieri regionali di maggioranza sta mettendo a punto un piano per uscire da un’impasse politica e istituzionale che potrebbe avere effetti molto negativi per la vita della Regione e, soprattutto (dal loro punto di vista), per la prossima campagna elettorale.
IL PIANO Il piano studiato – ma non ancora messo a punto nei particolari – è molto semplice e verte su un possibile cambio radicale dei componenti della giunta calabrese. La proposta – che potrebbe essere sottoposta a Oliverio nel corso di un vertice previsto subito dopo l’Epifania – prevede una sostituzione (parziale o integrale) dei tecnici con i consiglieri regionali. «Gli attuali assessori sono completamente assenti e sganciati dai problemi del territorio, così non si può andare avanti. Oliverio, con la sua presenza, finora ha sopperito a queste mancanze e mantenuto uniti i territori, ma ora la situazione è del tutto diversa». È, questo, uno dei tanti ragionamenti che circolano tra quegli esponenti del centrosinistra che ritengono non più procrastinabile un rimpasto di giunta. Tra i principali sostenitori del piano ci sarebbero i consiglieri regionali eletti in provincia di Cosenza. Dalla parti di Reggio, invece, l’ipotesi più calda è sempre quella di un «rafforzamento politico» dell’esecutivo. Cambia davvero poco.
Tra le diverse soluzioni messe sul piatto ci sarebbe quella di nominare assessori gli attuali capigruppo o, in alternativa, i consiglieri che, nel 2014, hanno preso il maggior numero di preferenze.
Tutti sono concordi su un punto: l’arrivo (anzi, il ritorno) della politica alla Cittadella potrebbe rinsaldare il fronte della maggioranza, riannodare i fili del rapporto interrotto con i territori e riassegnare un grande potere “contrattuale” al centrosinistra, a un anno dal voto per le Regionali.

Carlo Guccione con Mario Oliverio

GUCCIONE Probabilmente va interpretata in questa chiave anche la visita di Carlo Guccione a Oliverio, avvenuta nei giorni scorsi. Il consigliere del Pd, accompagnato a San Giovanni in Fiore da Mimmo Bevacqua, avrebbe espresso vis a vis la sua solidarietà al governatore e tentato di appianare le divergenze politiche, ma anche umane, che negli ultimi tre anni hanno contraddistinto il loro rapporto. Non vanno però dimenticati i possibili interessi politici legati alla visita: tramontato definitivamente il progetto di un’alleanza trasversale con il polo Gentile/Aiello, a Guccione non sembra rimanere altra strada che quella del centrosinistra ufficiale, il cui alfiere – nonché autocandidato alla presidenza – è pur sempre Oliverio. Il consigliere cosentino – che già in Aula, durante la discussione sul bilancio regionale, aveva usato una linea morbida nei confronti dei guai giudiziari del governatore – avrebbe riavviato il dialogo anche con alcuni degli esponenti più vicini al presidente. Non è dunque escluso un suo clamoroso ritorno nell’area di influenza oliveriana, anche alla luce delle dinamiche congressuali del Pd, che vedono Guccione e il governatore schierati con lo stesso candidato segretario, Nicola Zingaretti.
Ernesto Magorno

L’ASSENZA DEL PD I piani per uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciata la Regione e i vari tentativi di riposizionamento politico fanno comunque emergere con più forza l’assenza del Pd calabrese. Il partito, dopo lo scoppio dell’inchiesta della Procura di Catanzaro, non ha preso una posizione ufficiale, né indicato una via da seguire. Il Pd è, in definitiva, letteralmente scomparso. Il più attivo, more solito, sembra essere l’ormai ex segretario Ernesto Magorno, la cui presenza, negli ultimi giorni, si è fatta notare a Cosenza (si parla di conciliaboli con lo stesso Guccione e con il presidente della Provincia Franco Iacucci), Catanzaro (possibile incontro con Vincenzo Ciconte) e Reggio. Il problema è che circolano versioni contrapposte circa i piani futuri del senatore, che ad alcuni interlocutori avrebbe garantito il suo supporto a Oliverio nonostante tutto, ad altri avrebbe invece espresso la necessità di un superamento di questa esperienza amministrativa.
In mezzo a questo caos, il Pd (o quel che ne resta) continua a non esprimersi.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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