VIBO VALENTIA Il ministero della Giustizia dovrà sborsare 5.500 euro per risarcire un boss della ‘ndrangheta. È quanto stabilisce la sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Salerno, che ha accolto la domanda proposta dai difensori di Luigi Mancuso, gli avvocati Francesco Sabatino e Antonio Pasqua, con la quale è stato chiesto il risarcimento per «l’irragionevole durata» del processo “Genesi” che aveva portato alla sbarra numerosi imputati ritenuti a vario titolo componenti del clan Mancuso di Limbadi e di altre cosche satelliti.
In particolare la Corte d’Appello di Salerno ha riconosciuto il superamento del termine ragionevole di durata del processo stabilito in tre anni. Il processo “Genesi”, invece, è durato 14 anni, 4 mesi e 27 giorni (considerando la sentenza di primo grado), con un ritardo accertato dalla Corte d’Appello, di 11 anni, 4 mesi e 27 giorni. Secondo quanto stabilito in via equitativa dai giudici di Salerno, lo Stato dovrà pagare un indennizzo pari a 500 euro per ogni anno o frazione semestrale di anno eccedente il termine ragionevole di durata del processo. Luigi Mancuso, ritenuto dagli inquirenti ai vertici dell’omonima cosca di Limbadi, è attualmente libero dopo un lungo periodo di irreperibilità.
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