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I pazienti promuovono la ristorazione al Pugliese-Ciaccio

Dati molto positivi nei report per il servizio di Ristorart Toscana-Elior

Pubblicato il: 14/01/2019 – 17:24
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I pazienti promuovono la ristorazione al Pugliese-Ciaccio
CATANZARO A due anni dall’avvio del nuovo servizio di ristorazione per i pazienti dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ad opera dell’Ati Ristorart Toscana-Elior, sono da considerarsi più che positivi i dati dalle rivelazioni sul gradimento del vitto elaborati, con questionari anonimi somministrati a circa 300 lungodegenti per ogni singolo report, dal Servizio Dietetico della stessa Azienda Ospedaliera. Già dal 1° semestre dell’anno 2017 l’Azienda Ospedaliera ha rilevato che «… la gestione del servizio di ristorazione è stato svolto da una nuova Ditta, la Elior-Ristorart, la quale ha apportato delle innovazioni molto significative» come la possibilità per i pazienti di scegliere il pasto in base ad un dietetico, la prenotazione dei pasti effettuata da personale qualificato con un sistema telematico e personalizzato, i condimenti dei primi piatto forniti anche in un contenitore a parte per consentire migliore qualità e temperatura della pasta all’utente finale. Innovazioni che già nell’avvio del complicato start up hanno avuto grande apprezzamento nei pazienti con giudizi positivi: 94% sulla temperatura degli alimenti (nonostante la rilevazione sia stata effettuata nei mesi freddi), 96% per l’orario della consegna, 92% per la possibilità di scelta del piatto, 91% per la varietà del menu e per la qualità degli alimenti serviti. Per un complessivo giudizio positivo del 93% tanto da far verbalizzare allo stesso Servizio Dietetico dell’Azienda Ospedaliera che «in linea generale si può ritenere che i risultati ottenuti sul Servizio di Ristorazione sono molto confortanti». I risultati sono confermati anche dal report del 2° semestre del 2017 nel quale il Servizio Dietetico afferma: «I risultati dell’indagine hanno evidenziato complessivamente un servizio di ristorazione abbastanza soddisfacente, in linea di massima corrispondente alle necessità di gradevolezza per i fruitori sul piano delle aspettative, gusto, accuratezza, immagine e tempestività del servizio». I più significativi giudizi positivi si sono rilevati: 94% sulla temperatura degli alimenti, 99% per l’orario della consegna, 99% per la possibilità di scelta del piatto, il 98 % per la varietà del menu e per la qualità degli alimenti serviti, il 94% per l’appetibilità del cibo. Per un complessivo giudizio positivo del 98%. La conferma del trend arriva anche nel 2018, con il report del Servizio Dietetico diffuso il 29 settembre dello stesso anno che ha evidenziato una sostanziale elevata positività del servizio in continuità con il 2017 ed afferma «giudizio sul servizio di ristorazione erogato, nessun giudizio negativo espresso». Con i seguenti indici più significativi positivi: 99% per la varietà del menu, per la qualità degli alimenti serviti, per l’orario di somministrazione e per l’appetibilità del cibo. C’è una menzione specifica d’onore per la rilevazione del vitto presso l’Ematologia del presidio “De Lellis”, reparto nel quale il Servizio Dietetico ha registrato e verbalizzato i complimenti personali del Direttore del Reparto stesso per il «servizio attualmente erogato». Un risultato positivo nel quadro della sanità calabrese. Questo anche considerando la partenza lampo a metà gennaio 2017 dopo le lunghe controversie amministrative successive all’aggiudicazione della gara che per la prima volta ha visto il costo pasto dell’Azienda Ospedaliera in linea con la media nazionale e circa 1/3 in meno di quanto pagato nei decenni di precedente gestione del servizio presso la stessa Azienda Ospedaliera. «Gli ingredienti – si legge in una nota – sono innovazione, attenzione alla qualità delle materie prime per valorizzare prodotti freschi, stagionalità e km0 (come l’utilizzo di frutta, verdura, conserve di pomodoro, pane, prodotti caseari di produttori locali) e alla loro trasformazione con una cucina tradizionale sana e tendente al gourmet (tra le altre preparazioni: involtini di pesce spada, stocco olio e limone, risotto zucchine e gamberetti, hamburger di carni calabresi con dadolata di verdure, omelette a rollè con julienne di verdure, baccalà e patate). Attenzioni, ricerche e lavoro quotidiano che hanno consentito a questo servizio di ristorazione, improntato principalmente sulla qualità, di ottenere, in controtendenza, un riscontro ed una immagine positiva nell’utenza, diventando parte fondamentale del complessivo sistema di cure offerte e migliorando la qualità della vita percepita dal paziente. Un esempio di come la Calabria possa essere scuola di buone pratiche grazie, anche, alla collaborazione tra Ristorart, Servizio Dietetico, personale sanitario e pazienti che hanno compreso, credendoci in prima persona, la volontà del nuovo progetto di ristorazione ospedaliera di innovare nella qualità».
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