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Catanzaro, sprint per l'integrazione tra gli ospedali

Accelerazione dell’iter. Tra una settimana la terza Commissione del consiglio regionale potrebbe chiudere. Spinge anche Cotticelli. Che ha incontrato il sindaco Abramo

Pubblicato il: 01/02/2019 – 20:47
Catanzaro, sprint per l'integrazione tra gli ospedali

CATANZARO L’accelerazione, improvvisa e imprevista. Fino a qualche giorno fa l’integrazione tra le aziende ospedaliere di Catanzaro, il “Pugliese” e il policlinico universitario “Mater Domini” sembra un miraggio, ma adesso il progetto atteso da un buon ventennio ha infilato una corsia rapida, grazie alla convergenza di più fattori, il primo dei quali è la forte spinta che al processo avrebbe impresso il nuovo commissario della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, in continuità peraltro con il predecessore Massimo Scura. E il risultato di questo sprint lo si misura anche sull’andamento dei lavori della terza commissione del Consiglio regionale, che nella prossima seduta, calendarizzata per venerdì 8 febbraio, tra i punti all’ordine del giorno presenta l’esame abbinato delle due proposte di legge sull’integrazione tra le aziende ospedaliere del capoluogo, con la fissazione del termine per presentare eventuali emendamenti cristallizzata a mercoledì 6 febbraio: segno, questo, che stavolta potrebbe davvero essere la volta buona per l’ok del testo da parte dell’organismo presieduto dal democrat Michele Mirabello. Un passo avanti concreto del resto si era già avuto nella prima seduta del 2019 della Terza, con l’unificazione dei due testi presentati nei mesi scorsi: quello “bipartisan” a firma di Mirabello e dei consiglieri regionali d’area catanzarese Enzo Ciconte, Baldo Esposito, Claudio Parente, Tonino Scalzo e Mimmo Tallini, testo assunto come base della discussione, e quello del presidente dell’Anti-‘ndrangheta Arturo Bova. Non mancano, ovviamente, ancora molti dubbi, di carattere politico, perché non è un mistero che il Movimento 5 Stelle, oggi forza di governo, sull’integrazione abbia sempre manifestato parecchie perplessità. E ci sono dubbi non solo politici, perché la formula che sarà usata per l’integrazione tra “Pugliese” e “Mater Domini” in questo caso è sostanza, nel senso che nel testo definitivo della legge che il consiglio regionale dovrà licenziare si dovrà prestare massima attenzione alle parole che si useranno, e in particolare alla preposizione che si userà per incardinare l’integrazione: infatti, il rischio, paventato soprattutto dai tecnici, è che si dia vita a una nuova azienda ospedaliera universitaria, ipotesi che in realtà allungherebbe di molto i tempi di attuazione richiedendo necessariamente successivi passaggi ministeriali e governativi. Ma intanto il dato da registrare è chiaro: sono stati rimossi i freni più resistenti che hanno rallentato l’integrazione tra le aziende ospedaliere di Catanzaro, anche grazie al via libera che sarebbe arrivato dal commissario Cotticelli, anche alla luce del fatto che tra i 24 punti del suo mandato il Consiglio dei ministri ha indicato a chiare lettere la definizione del protocollo d’intesa Regione-Università di Catanzaro, che dovrà poggiare sull’integrazione. Non è escluso poi che lo stesso Cotticelli possa incontrare nei prossimi giorni Mirabello e altri componenti della terza commissione del Consiglio regionale. Intanto, il commissario della sanità si è confrontato sul tema dell’integrazione con il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo con il quale – si legge in una nota del Comune capoluogo – avrebbe «condiviso la necessità che il Consiglio regionale approvi, il prima possibile, la legge sull’istituzione di un’azienda ospedaliera unica nel capoluogo di regione».
Anche Abramo spinge forte, invitando il consiglio regionale a «rompere gli indugi, superare l’impasse che si protrae da 5 mesi nella terza commissione consiliare regionale, e procedere con il varo di una legge che consenta, finalmente, la creazione di un’azienda unica: Catanzaro non può attendere oltre quello che mi pare sia una perdita di tempo continua». Al solito pragmatico nelle sue considerazioni, Abramo ricorda anche, e ricorda «ancora una volta che, collegata alla legge sull’integrazione, ci sono in ballo finanziamenti per 320 milioni di euro che riguardano la costruzione del nuovo ospedale, la Casa della salute e l’ampliamento del polo oncologico con relativo aumento dei posti letto. Solo in questo modo si potrà incrementare lo sviluppo di quei fiori all’occhiello del comparto sanitario come il Pugliese-Ciaccio, la Mater Domini e la facoltà di medicina della Magna Graecia».

Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it

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