«Dopo quasi dieci anni di piano di rientro il sistema sanitario regionale è stremato da terapie rivelatesi inadeguate a curarne i mali viste le criticità nell’accesso ai Livelli essenziali di assistenza che inchiodano la Calabria agli ultimi posti. A ciò si aggiungono le indiscrezioni del dipartimento Tutela della Salute circa l’addebito alle casse sanitarie regionali di centinaia di milioni per prestazioni non dovute. Sale sulle ferite del debito». È quanto si legge in una nota di Federconsumatori Calabria.
«È evidente – continua la nota – che in questi difficili anni di commissariamento in cui tutto è stato “bollinato” anche dai Ministeri competenti (Salute e Mef) e Advisor, molto poco ha funzionato fra chi preposto a garantire la piena tracciabilità della spesa e la governance programmatoria, gestionale e amministrativa della sanità».
Federconsumatori Calabria ha chiesto a tutti i soggetti della filiera sanitaria, dal ministero ai direttori generali aziendali, passando per dipartimenti e commissari ad acta, «l’accesso a precisi atti sanitari allo scopo di esercitare la funzione statutaria di rappresentanza del diritto alla salute e alle cure mortificato da anni di malagestione e sui cui grava la minaccia di nuove maggiorazioni fiscali oltre la tassa di scopo dell’Irba (Imposta regionale benzina per autotrazione) di cui sollecita da mesi l’abolizione».
La presidente regionale Mimma Iannello: «Federconsumatori intende esercitare nella pienezza la propria funzione statutaria di promozione e tutela del diritto alla salute ostaggio da troppo tempo di disservizi e della malagestione che i cittadini pagano sulla propria pelle e dalle loro tasche ogni qualvolta si vedono negato il diritto alle cure o lo ricevono in modo inadeguato e nonostante concorrano a ripianare debiti e a riorganizzazioni sanitarie. Viviamo l’assurdo paradosso di essere la regione che ha ospedali intitolati alla memoria di vittime della malasanità (vedi ospedale della Piana) ma che ancora non conosce la messa in posa di un solo mattone proprio di quegli ospedali che dovevano onorare le giovani vittime della sanità regionale di quegli anni. Siamo la regione che più emigra alla ricerca di cure tempestive e di qualità. Un’emorragia che cresce anziché arrestarsi, che impoverisce le famiglie e depriva di risorse la sanità regionale. Federconsumatori sosterrà responsabilmente ogni nuova ed efficace proposta e azione di bonifica e rilancio del Ssr e di messa in trasparenza della governance sanitaria, ma senza sconti per alcuno. Il dato da cui partiamo è la messa in chiaro di ciò che non funziona nel sistema per superare disservizi e dare risposte percepibili ai cittadini ricostruendo condizioni di efficienza ed un clima di fiducia verso la sanità pubblica. La sanità dev’essere il terreno etico e valoriale in cui i bisogni di cura dei cittadini trovano la dovuta centralità e risposta nelle professionalità sanitarie del sistema. Deve liberarsi di ogni interesse che ne soffoca la sua missione fondante e la depriva di risorse. Dopo la consegna della nostra proposta di legge regionale per la costituzione dei Comitati consultivi dei cittadini mirati a costruire una nuova partecipazione democratica alla valutazione dei servizi sanitari che attendiamo venga portata al voto del consiglio regionale e dopo le diverse iniziative promosse sulla sanità, con l’accesso civico agli atti chiediamo la messa in trasparenza della gestione delle Liste d’attesa, della migrazione sanitaria, dall’attività intramuraria ed altre partite sanitarie. Nelle carte che chiediamo troveremo certamente tanti diritti negati e obiettivi mancati ma la nostra azione ha lo scopo di generare risposte, di affermare la pienezza del diritto alla salute partendo dal rendere i cittadini protagonisti del diritto alla trasparenza ed alla giusta informazione su scelte che hanno ricadute sulla loro condizione di vita. Nessuno può permettersi di portare al collasso un sistema sanitario che va invece prontamente rianimato, vigilato e accudito nella sua mission sociale».
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