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«A Cosenza 200 persone rischiano di finire per strada»

Arriva l’appello della società civile contro lo sgombero dell’ex Hotel Centrale e dello stabile di via Savoia: «Si trovi una soluzione alternativa»

Pubblicato il: 03/03/2019 – 17:21
«A Cosenza 200 persone rischiano di finire per strada»

COSENZA «Un altro sgombero Cosenza non se lo merita». È l’incipit dell’appello sottoscritto da decine di intellettuali, sindacalisti, esponenti politici e ambientalisti alle istituzioni per evitare lo sgombero di circa 200 persone che attualmente vivono nelle due strutture (l’ex Hotel Centrale e lo stabile di via Savoia) a Cosenza. Un appello che arriva all’indomani dell’iniziativa di protesta – messa in atto dagli attivisti dell’associazione “PrendoCasa” che da anni si batte per affrontare il problema dell’emergenza abitativa nel capoluogo bruzio – scaturita dall’annuncio dell’imminente sgombero delle due strutture. Uno sgombero che dunque trova schierati contro anche decine di persone. «Non lo merita – si legge nel documento firmato – per la sua storia millenaria di solidarietà e accoglienza. Non lo merita perché Cosenza affonda le radici in quel mondo filosofico e culturale che ha sempre preferito la via del dialogo nella risoluzione dei conflitti. Ci rivolgiamo a tutte le istituzioni interessate, affinché l’insegnamento di Giorgio La Pira sindaco di Firenze negli anni della Ricostruzione possa essere un faro nella difficile questione dell’emergenza abitativa». «Con molto coraggio – aggiunge l’appello – le amiche e gli amici attivisti di “PrendoCasa” hanno sollevato un problema, un disagio della nostra società. Le disuguaglianze sociali determinano una condizione di povertà per una fetta sempre più grande di popolazione. Cosenza non ne è esente, purtroppo. Duecento persone rischiano di finire per strada. Anche questo non possiamo permettercelo! ».
«Ci auguriamo – è scritto infine nel documento – in conclusione di questo nostro appello, che lunedì 4 marzo venga fatto il massimo sforzo per avviare un percorso nuovo e originale che possa portare la casa e il Diritto all’Abitare al centro delle politiche sociali in Calabria. Si trovi una soluzione, si faccia il massimo sforzo!».

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