MILANO «Ogni volta che ci sono le elezioni in Calabria chi vince, vince per il 70 per cento. C’è sempre un’alternanza di potere. La ‘ndrangheta cerca di non stare mai all’opposizione, punta sempre sul cavallo vincente». Con questa risposta il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, spiega al direttore de il Fatto.it quali sono le dinamiche relative alla criminalità organizzata nel mondo politico calabrese. Nicola Gratteri è l’ospite de “La Confessione” di Peter Gomez (Qui un estratto dell’intervista) in onda venerdì 8 marzo alle 22.45 sul canale Nove del digitale terrestre. Il giornalista e il Procuratore della Repubblica di Catanzaro discutono sul peso che la criminalità organizzata esercita sulle elezioni politiche. «Quanti voti riesce a garantire l’associazione mafiosa in Calabria?», chiede Gomez, come riporta Il Fatto Quotidiano. «In alcuni territori ad alta densità ‘ndranghetista possiamo parlare anche del 30 per cento», ammette il magistrato. Si può quindi parlare di decine di migliaia di voti. E se sbagliano cavallo vincente? «Cercheranno comunque poi di posizionarsi, di cercare di capitalizzare quel poco che hanno fatto». Rispetto al passato, «è il politico che va a chiedere voti alle cosche» fa notare il direttore del Fatto.it. Il magistrato conferma: «Possiamo dire che negli ultimi 20 anni accade sempre così. Perché è il politico che va a cercare il mafioso per chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti o altre utilità».
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