CURINGA Introdotta nel 1992 con l’obiettivo di promuovere, sostenere e tutelare le produzioni agroalimentari la cui elevata qualità dipende essenzialmente dal luogo o dal metodo di produzione, l’Indicazione Geografica Protetta è uno dei marchi che ha garantito, nel corso degli ultimi decenni, una efficace difesa e valorizzazione dei prodotti made in Italy.
A confermarlo, d’altro canto, sono i numeri; in venti anni, dal 1996 al 2016, il numero di Indicazioni Geografiche per prodotti Food&Wine in Italia è più che triplicato, passando da 267 certificazioni di qualità a 818.
In questo contesto non fa eccezione la Calabria che attualmente può contare su 269 prodotti Agroalimentari Tradizionali e ben 38 denominazioni tra Dop, Igp e Igt; l’ultimo riconoscimento in ordine di tempo – e con risultati già visibili – è stato quello dell’IGP Olio di Calabria.
A Curinga, sul cui territorio da decenni vengono prodotte fragole di assoluta e riconosciuta qualità, l’amministrazione comunale ha organizzato un incontro con gli imprenditori agricoli, l’obiettivo è quello di ottenere il riconoscimento dell’Igp.
Per il delegato dell’amministrazione alle tematiche agricole, Arcangelo Giampà, si tratta di un obiettivo alla portata «siamo consapevoli che si tratta di un percorso lungo e faticoso ma le premesse ci sono indiscutibilmente tutte. Le fragole di Acconia di Curinga – ha sottolineato Giampà – sono note per una qualità che è strettamente connessa alle caratteristiche pedologiche e climatiche dell’area produttiva di Acconia, attualmente parliamo di decine di aziende che lavorano circa 5 milioni di piantine ogni anno.
La filiera della fragola si è scontrata in questi anni con alcune difficoltà, alcune prevedibili, altre no; penso agli investimenti sulla genetica che forse non sono stati corrispondenti alle necessità, ai costi di produzione che incidono sulla redditività delle aziende e poi all’assenza di un marchio come l’Igp che associasse il prodotto al territorio rendendolo più riconoscibile e tutelato».
Per il sindaco di Curinga, Vincenzo Serrao, l’incontro con i produttori «è stato solo il primo passo, ce ne saranno molti altri e presto potremo procedere alla costituzione del comitato promotore per l’Igp.
L’impegno che abbiamo assunto come amministrazione comunale è quello di avere una visione precisa delle possibili direttrici di sviluppo del nostro territorio, la valorizzazione e la difesa delle fragole è una di queste.
Le aziende produttrici sono decine, ci sono due Op che lavorano e commercializzano le fragole esportandole in tutta Europa e ad Acconia da ben 24 anni si organizza, grazie all’impegno di un nutrito gruppo di giovani, l’ormai celeberrima Sagra della Fragola che richiama migliaia di visitatori; quest’ultimo è senz’altro un momento sì di festa ma tuttavia – al netto della manifestazione – testimonia quanto profondo ed intenso sia il legame della nostra comunità con questo prodotto. Assieme all’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Frijia, e al delegato ai temi dell’agricoltura, Arcangelo Giampà, abbiamo assunto l’impegno di mettere attorno allo stesso tavolo i protagonisti di questa filiera, presto coinvolgeremo tutti i soggetti che per ruolo, funzioni, competenze e conoscenze possono contribuire ad ottenere il risultato dell’Igp».
«Ringrazio – ha concluso il sindaco – i produttori che hanno dimostrato sensibilità ed intelligenza rispetto ad un percorso che riguarda loro in quanto imprenditori ma che appartiene all’intera comunità e, in definitiva, all’intero contesto agricolo della piana di Lamezia Terme».
All’incontro con i produttori – oltre al Sindaco, Vincenzo Serrao, all’assessore all’agricoltura, Giuseppe Frijia, al delegato ai temi agricoli, Arcangelo Giampà, hanno partecipato il vicesindaco Enza De Nisi, l’assessore Roberto Sorrenti ed il delegato al Commercio, Francesco Muscimarro.
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