Cos’è cambiato dopo le ultime due riunioni a Roma del 3 e del 17 aprile a proposito dei 90 milioni per il Centro Storico di Cosenza? Un primo e importante elemento emerso nelle due ultime riunioni è la possibilità di sviluppare gli interventi sia sul patrimonio pubblico che privato. Un percorso che va articolato e approfondito, ma che non è più escluso a priori. Il documento della Giunta regionale, consegnato al Ministro Bonisoli, va in questa direzione. Un secondo aspetto, di pari importanza rispetto ai contenuti, è quello della governance del processo. Il Ministero, inizialmente, ha proposto un uso solo sul pubblico di questo finanziamento. La regione Calabria in base agli incontri precedenti con comitati, associazioni e privati cittadini interessati al Centro Storico, si è fatta portavoce delle istanze comuni, interpretando il sentire collettivo dei cosentini, ovvero quello di un utilizzo dei fondi che contempli anche incentivi ai privati, sulla scia vincente della Strategia dei borghi già attivata sul resto del territorio regionale la cui validità è stata certificata dalle oltre 3mila domande pervenute da privati. Nella seconda riunione del 17 aprile, il Presidente Oliverio ha chiesto che si ufficializzi il Nucleo Tecnico a guida regionale, come da schema CIPE, e che si passi quindi ai contenuti, visto che allo stato attuale ci sono solo proposte progettuali che devono essere vagliate al più presto alla luce delle priorità e delle criticità segnalate anche nel documento regionale. La sintesi finale emersa è che i progetti, da sottoporre al Nucleo Tecnico, dovranno avere l’obiettivo primario della salvaguardia della vita, della salute, della sicurezza, dell’identità culturale ed economica delle persone in carne ed ossa che vivono o vorranno tornare a vivere nel Centro Storico di Cosenza. Nel documento troveremo due elementi davvero innovativi che accompagneranno le proposte progettuali per il nostro Centro Storico: i crediti edilizi e il trasferimento di spin-off accademici e startup produttive.
I crediti edilizi consentiranno di aiutare i privati proprietari di immobili fatiscenti impossibilitati a ristrutturare la loro proprietà in stato di degrado in un’ottica di rigenerazione urbana.
Il trasferimento di spin-off accademici e startup produttive porterà nel Centro Storico non solo un polo di ricerca in un sito dalle infinite possibilità com’è il nostro quartiere- si pensi ad, esempio, non solo a laboratori di restauro ma anche alla sperimentazione ingegneristica ed informatica sulla domotica legata alla sicurezza degli edifici -, ma anche le stesse aziende produttive ad essa collegate. Imprese creative collocate direttamente negli edifici e nei luoghi di Cosenza Vecchia, quindi, che garantiranno la possibilità di fornire ai giovani cosentini – non soltanto del Centro Storico, ma nel Centro Storico- competenze spendibili nel mercato del lavoro sul modello di Impresa 4.0.
*operatore culturale e residente nel centro-storico di Cosenza ha partecipato nelle delegazione della giunta regionale alle riunione del tavolo istituzionale sui finanziamenti per il centro storico di Cosenza
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