CATANZARO «Prenderà il via giovedì 9 maggio prossimo la XXXII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si concluderà lunedì 13. La Regione sarà presente con un apposito spazio per la presentazione di testi e autori e con un bookshop dedicato». Lo riferisce un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale.
«Nei cinque giorni di programmazione – è detto nel comunicato – si alterneranno narratori, saggisti, intellettuali, operatori e istituzioni culturali che animeranno lo spazio Calabria con iniziative e momenti di dibattito su libri e progetti editoriali. Tra gli appuntamenti previsti un focus sarà dedicato a Vincenzo Padula nell’anno del bicentenario della sua nascita. Lo stand regionale si trova al Lingotto Fiera Padiglione Oval V188 W189».
«Con grande piacere la Regione Calabria – affermano il presidente della Giunta Mario Oliverio e l’assessore all’Istruzione, Attività Culturali, Università e Alta Formazione Maria Francesca Corigliano – torna al Salone Internazionale del Libro di Torino, con uno spazio riservato alla produzione editoriale più recente e un programma molto partecipato e denso di appuntamenti. Il tema generale del Salone 2019 ‘Il gioco del mondo’ è di grande interesse, perché stimola a guardare al presente con occhi creativi e senza barriere. La cultura, infatti, è innanzitutto apertura, confronto, scambio di saperi e competenze. E, d’altronde, la Calabria, protesa nel Mediterraneo, è da sempre terra di cerniera tra culture e di incontro tra genti differenti. Per questo tra le proposte che troverete in programma figurano il tema dell’accoglienza e la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche, aspetti della nostra storia a cui teniamo particolarmente. Il bicentenario della nascita di Vincenzo Padula, scrittore e patriota del diciannovesimo secolo, ci offre la possibilità di raccontare dell’impegno intellettuale profuso da personalità di primo piano nella cultura italiana ed europea, così come lo è stato lo scorso anno con figure quali quelle di Cassiodoro, Telesio, Campanella e Gioacchino da Fiore».
«Si potrà notare, nello spazio istituzionale, anche un omaggio al santo taumaturgo e patrono della Calabria, Francesco di Paola, di cui – proseguono Oliverio e Corigliano – ricorrono i cinquecento anni della canonizzazione e a cui abbiamo dedicato iniziative, progetti e restauri, convegni, mostre e recentemente, appena il 2 maggio scorso, la piazza antistante la sede della giunta regionale. La ricchezza della Calabria è costituita proprio dal suo patrimonio culturale materiale e immateriale, che è al centro del nostro impegno politico e amministrativo. Questo patrimonio comprende a pieno titolo anche la storia dell’umanità della Calabria, di ciò che l’ingegno e il carattere dei calabresi ha espresso nel tempo. Per questo, l’opera dei nostri scrittori è fondamentale per raccontare la Calabria e collocare la narrazione di questa terra nello scenario globale del mondo attuale, entrando in profondità con gli strumenti propri degli studiosi e dei narratori con cui è sempre acceso un dibattito proficuo e stimolante. Nella terra che è stata di Alvaro, Repaci e Strati, una nuova, matura generazione di narratori si è fatta avanti. Scrive in Calabria o scrive della Calabria e ha varcato con successo i confini regionali. Il loro protagonismo deve essere incoraggiato e le occasioni di promozione della lettura e della scrittura, come è principalmente il Salone di Torino, sono molto rilevanti per la nostra regione che merita di essere raccontata e conosciuta. L’impegno per la Cultura della Regione Calabria è ampio».
«Abbiamo programmato – sostengono ancora il presidente della Regione e l’assessore alla Cultura – risorse e interventi come mai prima, ponendo al centro la circolazione delle idee e la creatività, la tutela del patrimonio materiale e immateriale, lavorando per aiutare le biblioteche e i progetti di lettura, sostenendo il mondo della scuola e promuovendo la diffusione del libro, la cinematografia, il teatro e le buone pratiche di valorizzazione della cultura, nelle aree interne e nelle città, dai piccoli borghi alle strutture universitarie d’eccellenza. Tutto questo va nella direzione di rafforzare la coesione sociale, accrescere la consapevolezza dei nostri concittadini e sprigionare le notevoli energie che le forze sane di questa terra sanno esprimere».
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