GIRIFALCO Chiude con un incontro con il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri la seconda edizione delle “Letture di Primavera”, la rassegna culturale promossa dall’assessore alla Cultura di Girifalco, Elisabetta Sestito. A palazzo De Stefani-Ciriaco, il magistrato ha conversato a lungo con il giornalista Saverio Simone Puccio. Lo spunto è stata la presentazione del suo ultimo libro, scritto insieme ad Antonio Nicaso, “Storia segreta della ‘ndrangheta”, ma Gratteri non si è tirato indietro di fronte a domande che hanno toccato gli argomenti più vari, dalla politica al lavoro della procura di Catanzaro.
«Non cedete alla sindrome delle ultime 48 ore, quelle in cui per la bramosia di vincere, a tutti i costi, si fanno patti col diavolo e si scende a compromessi. Quello è l’inizio della fine. È l’inizio della fine della libertà» dice il procuratore ai politici calabresi, i cui nomi troppe volte sono emersi nelle sue indagini. Lui invece – afferma con forza – dalle elezioni è tutto meno che tentato. «Non mi candido – dice chiaramente – perché sono più utile, a Catanzaro, come magistrato». E della sua procura racconta ai tanti che lo ascoltano gli aspetti meno conosciti e più intimi. «Il caffè in ufficio è fondamentale, perché in quella fase capisci se qualcuno dei tuoi uomini ha qualche problema. Se lo ha – rivela – lo chiami subito dopo e cerchi di capire come aiutarlo. Perché così si lavora meglio». È questa la quotidianità del procuratore, da cui – racconta – si concede una pausa solo quando si rifugia nel suo orto, «il mio psichiatra». «Dopo una settimana di duro lavoro – confessa – mi rilasso quando sono nel mio orto. In qualsiasi altro ambiente tutti vogliono parlare di indagini, diritto. In campagna mi rilasso». Ma non sfugge al contatto con la gente, al contrario. «Cerco di essere disponibile – spiega – ma ciò che preferisco di più delle iniziative pubbliche sono gli incontri con i giovani. Perché parlando a loro c’è maggior possibilità di far arrivare il senso dei miei messaggi». Messaggi di ribellione all’endemica ‘ndrangheta calabrese. Una battaglia – spiega – che parte da cose semplici: «Non limitatevi a lamentarvi, fate. Siate coerenti con quello che dite». Ad introdurre la lunga chiacchierata con Gratteri è stata l’assessore Sestito, che ha sottolineato: «Avere ospite il Procuratore Nicola Gratteri è per noi un grande onore. Egli rappresenta per la nostra terra un baluardo di legalità e libertà. Il suo operato fa, infatti, ben sperare in un futuro migliore per la nostra terra che, tanto, ha bisogno di uomini liberi e coraggiosi. Il nostro omaggio al Procuratore Gratteri ha trovato la sua massima sintesi nei volti emozionati e felici dei bimbi che lo hanno accolto con i lavori realizzati nel corso dell’anno scolastico nell’ambito di un progetto avente come tema la legalità».
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