REGGIO CALABRIA «Investire bene, investire subito sull’aeroporto dello Stretto. Deve essere questo l’imperativo categorico della classe dirigente e politica cittadina e calabrese dopo lo stanziamento di 25 milioni di euro a favore dello scalo, un finanziamento che può dare davvero l’opportunità al “Tito Minniti” di intraprendere la strada dello sviluppo infrastrutturale e dunque della crescita sul mercato». È quanto afferma, in una dichiarazione, il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio. «Come imprenditori certamente ascoltiamo le parole di tutti – prosegue Vecchio – ma preferiamo i fatti concreti. Per questo, come la nostra associazione ha già avuto modo di dichiarare ufficialmente, ribadisco il plauso all’onorevole Cannizzaro per aver intercettato un finanziamento importante poi sostenuto dalla maggioranza parlamentare. Adesso però occorre cogliere questa opportunità per rendere al più presto l’aeroporto affidabile: presupposto indispensabile per attrarre nuovi vettori aerei, anche low cost, che altrimenti non accetterebbero di atterrare in uno scalo che ancora oggi richiede un adeguamento strutturale ai più recenti standard internazionali di sicurezza. Quei finanziamenti, peraltro, non potevano essere destinati sic et simpliciter alle compagnie aeree per abbassare le tariffe perché sono necessari un provvedimento autorizzativo ministeriale e soprattutto una complessa istruttoria alla Commissione europea per derogare alla disciplina degli aiuti di Stato». Per il presidente Vecchio serve «maggiore spirito di collaborazione tra i rappresentanti politici del nostro territorio, che noi imprenditori vorremmo vedere lavorare assieme alla soluzione dei problemi, magari prendendo a modello ciò che avviene nelle altre province calabresi dove, dinanzi agli interessi superiori della collettività, si superano le visioni di parte e si aggirano gli ostacoli per raggiungere gli obiettivi». «Chiedo a tutti gli attori in campo – sostiene ancora il presidente degli industriali reggini – di guardare alla dura realtà dei numeri che spiegano come il “Tito Minniti” sia scivolato addirittura al 28mo posto in Italia per numero di passeggeri. Un trend che dobbiamo invertire perché oggi siamo schiacciati da aeroporti come Lamezia che conta 2,4 milioni di passeggeri all’anno e Catania che ha un bacino di quasi 10 milioni. Dinanzi a queste cifre, a Reggio, con i nostri 380mila viaggiatori annui, dovremmo smetterla di discutere e piuttosto pensare a operare seriamente».
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