COSENZA Per il presidente di Federlab Italia Francesco De Pietro le «conseguenze» delle scelte dell’Asp di Cosenza sul budget alle strutture di analisi «garantiscono potere economico ai soliti noti, già abbondantemente privilegiati nella assegnazione delle risorse nel febbraio scorso». La denuncia è contenuta in una lettera indirizzata al commissario dell’Azienda sanitaria di Cosenza e nasce dall’analisi di una delibera che riassegna i 500mila euro inizialmente destinati al Cnr di Rogliano – che da tempo non svolge attività – a quattro strutture privare convenzionate. Rispetto all’iter di questa riassegnazione, Federlab Italia esprime «dubbi, riserve e perplessità». E si chiede se sia «corretto spartire mezzo milione di euro a quattro strutture che erogano sempre le stesse e poche prestazioni (che probabilmente non riusciranno neanche a erogare), piuttosto che pagare prestazioni già effettuate nel corso dell’anno a garanzia dei Livelli minimi di assistenza». C’è, poi, «la circostanza che lo scorso anno il Cnr non ha prodotto prestazioni, non essendo accreditato (per cui quest’anno non sarebbe dovuto neanche comparire nell’elenco dei cosiddetti contrattualizzati)». Questione che farebbe sorgere il sospetto di «una situazione di grave illegittimità, e segnatamente di scarsa imparzialità nell’azione amministrativa».
Le risorse della sanità agitano le associazioni di categora. E, per De Pietro, i criteri seguiti nell’assegnazione finiscono per colpire «i cittadini più bisognosi del territorio, ai quali bisognerebbe assicurare meno di disagi, considerato che sono proprio loro al centro del sistema sanità». Federlab ricorda a Pellegrini quali siano i criteri per l’assegnazione del budget, ricordando che «non possono essere frutto di accordi inter nos».
I 500mila euro destinati al Cnr, che – si legge nella delibera di redistribuzione dei fondi – «ha fatto pervenire l’accettazione della proposta di contratto oltre il tempo massimo stabilito dalla struttura commissariale nello stesso Dca», sono andati a Biocontrol Imaging (15mila euro), Anmi Centro diagnostico (150mila euro), Ev Laboratori (75mila euro) e Biogenet (125mila euro).
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