REGGIO CALABRIA Chiesto il rinvio a giudizio per 20 persone coinvolte, a vario titolo, per i delitti di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose, nella maxioperazione “Canadian ‘Ndrangheta Connection” (ve l’avevamo raccontata qui) che lo scorso estate ha colpito la ‘ndrina dei Muià.
Le misure cautelari erano state 28. Sono invece 20 gli indagati per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio ed è già stata fissata l’udienza davanti al Gup che si svolgerà il prossimo 28 gennaio.
L’INCHIESTA Le indagini originano dal caso dell’omicidio di Carmelo Muià, detto “Mino”, ucciso la sera del 18 gennaio 2018 a Siderno. Mino era luogotenente del boss Giuseppe Commisso, detto “il Maestro” ed al vertice dell’omonima ‘ndrina di contrada Ferraro di Siderno. Alcuni dei suoi familiari avevano inoltre fornito informazioni utili alla ricostruzione degli eventi che avevano condotto a quel delitto, quindi al sostrato mafioso che vi gravitava intorno. Il movente, secondo la ricostruzione degli inquirenti, potrebbe essere legato ad una vendetta – «grave azione di rivalsa», si legge nell’informativa – che aveva condotto ad una ricerca dei colpevoli fino alla cellula canadese dell’associazione.
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