PIZZO «Mi dimetto dall’incarico di sindaco. Prendo questa sofferta decisione nell’attesa che la mia posizione venga chiarita e nella consapevolezza di essere totalmente estraneo alle accuse che mi vengono mosse». È forse la lettera più difficile della sua vita, quella che il primo cittadino di Pizzo, Gianluca Callipo attualmente sottoposto alla misura cautelare di detenzione, ha scritto e inviato al segretario comunale Adriana Avventura, al vice sindaco Maria Pascale e al presidente del Consiglio comunale Giacinto Maglia. La missiva era già stata allegata agli atti dell’interrogatorio di garanzia all’indomani dell’arresto ordinato nell’ambito dell’operazione Rinascita-Scott, è stata protocollata in Comune il 31 dicembre scorso. È dunque da questa data che comincia a decorrere il termine di 20 giorni dopo il quale il Consiglio viene dichiarato decaduto. Callipo ha motivato questa decisione definendola «un estremo atto d’amore nei confronti della sua città, per non gravare con la sua vicenda personale sulle sorti e sull’immagine di Pizzo». Inoltre Callipo afferma di riporre profonda fiducia nella Magistratura, sostenuto in questa difficilissima prova dalla certezza di aver agito nella legalità e corroborato dai risultati oggettivi della sua amministrazione.
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