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REGIONALI 2020 | Finisce la dinasty Gentile, non quella dei Morrone. Ennio “incorona” il figlio Luca

Pino traina la lista della Cdl con 7.800 voti (su 13mila totali) ma fallisce la riconferma. Gli incroci opposti tra due famiglie “storiche”. Gli Occhiuto piazzano il proprio candidato. Crolla il M5…

Pubblicato il: 27/01/2020 – 17:02
REGIONALI 2020 | Finisce la dinasty Gentile, non quella dei Morrone. Ennio “incorona” il figlio Luca

di Michele Presta
COSENZA Il grande escluso, considerando la netta vittoria del centrodestra, è Pino Gentile. Non riesce al candidato sotto il tetto de la “Casa delle Libertà” l’impresa di accomodarsi ancora una volta (dopo 49 anni dalla prima esperienza al consiglio comunale di Cosenza) su una poltrona assegnata al termine di una competizione elettorale. La “Casa delle Libertà” nella circoscrizione nord racimola il 4,48% dei consensi. Una percentuale che equivale a 13.077 voti, 7.821 presi proprio da Gentile (nel 2014 erano stati 11mila) che però non si accoda ai candidati che dalla provincia di Cosenza si accomoderanno nei banchi del consiglio regionale. Gentile sveste i panni di leader dei consensi e lascia lo scettro a Gianluca Gallo che con 12.053 preferenze è il più votato dell’intera provincia. Il coordinatore provinciale di Forza Italia traina i berlusconiani che però nonostante le buone performance di candidati come Antonio De Caprio (3.782 voti) che sarà parte della prossima legislatura regionale e di altri candidati come Carmelo Salerno (3.129 preferenze) e Luigi De Rose (2.432 preferenze) per 688 voti lascia la corona di partito più votato della circoscrizione alla Lega. La provincia di Cosenza “si Lega”. Nessun effetto “sardine” o tsunami “stutamuli tutti”. Il Carroccio inanella 34.766 preferenze che gli danno un consigliere regionale: Pietro Molinaro (5.613 preferenze), che vince una battaglia serrata con Luigi Novello (5.001 preferenze). La prossima sarà la legislatura delle prime volte: di una donna come presidente e dei leghisti nella maggioranza. Per Molinaro, il “capitano” ha già prenotato un posto da assessore all’agricoltura, ancora le riserve non sono sciolte, ma è indubbio come l’ex presidente della confederazione dei piccoli agricoltori, ammicchi a Jole Santelli per un posto in giunta. Leo Battaglia fa incetta di voti nei comuni del Pollino, ma non gli bastano, anche per questa tornata rimarrà fuori dall’Astronave regionale. I “meloniani” invece pescano bene. Il benvenuto a Luca Morrone, alla presenza dello stato maggiore del partito, nel mese di dicembre, era stato salutato con molto entusiasmo. La dinasty regionale dei Morrone è intatta. Lascia il padre Ennio, subentra Luca. 8mila 110 preferenze servono a prenotargli un posto in maggioranza e lasciano invece con il cerino in mano Enrico De Caro che nonostante i 7.447 voti non riesce a scalare la classifica delle preferenze per Fratelli d’Italia. 
Pierluigi Caputo, 5.775 preferenze, è il candidato eletto nella lista Santelli Presidente. L’ormai ex presidente del consiglio comunale di Cosenza è un fedelissimo dei fratelli Occhiuto. Nella lista che è stata la più votata nella città di Cosenza ha sbaragliato la concorrenza dei due assessori comunali a Palazzo dei Bruzi: Rosaria Succurro (3.626 voti) e Loredana Pastore (2.802 voti). I due transfughi del centrosinistra Mauro d’Acri e Franco Sergio invece non riescono a bissare l’esperienza alla regione e cedono le armi al giovane candidato originario di Paterno Calabro. Le urne invece non tradiscono Giuseppe Graziano. Il “generale” con 4.877 preferenze è l’uomo di punta dell’Udc. L’ex candidato alla carica di sindaco del comune di Corigliano-Rossano si aggiudica lo scontro interno contro Rosalbino Cerra (3.957 voti) a cui non basta la sponsorship di Orlandino Greco e de L’Italia del Meridione.
IL PD È IL PRIMO PARTITO Ancora è difficile dire se i 39.311 voti presi dal Partito Democratico siano frutto dell’effetto Zingaretti. Con il partito provinciale azzerato nei suoi gerarchi, ai democratici riesce di ritornare i primi della classe. Strano a dirsi ma tant’è. Gli elettori premiano il Pd e di conseguenza Mimmo Bevacqua (7.521 preferenze) e Carlo Guccione (6.263 preferenze). I due rientrano, ma questa volta faranno opposizione (per la verità Guccione l’opposizione l’ha fatta anche a Mario Oliverio, ndr). La lista del candidato presidente Pippo Callipo “Io resto in Calabria” va meglio dei “Democratici e progressisti”: Graziano di Natale (4.752 voti), che precede Francesco Mundo (4.606 voti), si accomoderà tra i banchi dell’opposizione. Lo scontro interno nella lista “non ufficiale” del Pd i “Democratici e progressisti”se lo aggiudica Giuseppe Aieta che con 7.454 voti quasi doppia Luigi Guglielmelli (4.147 voti).
TANSI SUPERA IL QUORUM, IL M5S NO Con le tre liste a regime, l’arancione Carlo Tansi, a Cosenza riesce a guadagnare 33.455 preferenze. Il 10.9% per l’ex capo della ProCiv che tra i candidati è anche il più votato (6.639 voti). Nonostante la buona performance nella circoscrizione nord, rimane comunque fuori dal consiglio regionale e lo stesso succede al candidato del M5s Francesco Aiello. I pentastellati fanno meglio delle scorse regionali, ma crollano se si confronta il dato con le politiche e le europee. In totale la coalizione a sostegno di Aiello, nella circoscrizione nord, guadagna 23.769 preferenze ma il segno negativo dei pentastellati si misura con maggiore criticità se si considera il dato di Cosenza città. Lì dove alle politiche del 2018 i grillini avevano ottenuto il 51,87% dei consensi pari a poco più di 68mila preferenze (dato relativo al voto alla Camera dei Deputati) alle regionali racimolano 1.922 voti con le preferenze accordate a Francesco Aiello (appena 87) che ricordano più che i dati per le elezioni regionali quelli per le elezioni comunali. (m.presta@corrierecal.it)

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