CATANZARO Mancano solo gli ultimi dettagli e gli ultimi passaggi, ma l’approdo è ormai chiaro e l’accordo c’è. La crisi al Comune di Catanzaro, almeno quella di carattere politico, è sul punto di essere superata dopo il primo chiarimento tra i “colonnelli” del centrodestra: il sindaco Sergio Abramo, i leader di Forza Italia Mimmo Tallini e Claudio Parente e il consigliere regionale Baldo Esposito. Un primo chiarimento sarebbe arrivato venerdì, al fondo di un incontro “blindato” e super-riservato che – raccontano fonti accreditate – sarebbe stato anche, in alcuni momenti, “piuttosto pesantuccio” nei toni. Ma quel confronto sarebbe servito sicuramente a far riparlare e a riavviare le trattative tra i due fronti contrapposti: da un lato l’asse tra l’area di Abramo, dato dagli analisti politici in marcia di avvicinamento alla Lega, e il gruppo “Catanzaro da Vivere” espressione dell’ex senatore Piero Aiello e dello stesso Esposito, dall’altro l’area di Forza Italia di Tallini e Parente. Le premesse al confronto erano per la verità tutte negative, con quel documento di sfiducia politica al sindaco da parte degli azzurri, con contestuali dimissioni di consiglieri e assessori (dimissioni tuttavia rimaste solo sulla carta), e con la risposta di Abramo che prima ha tolto le deleghe assessorili ai forzisti e poi ha azzerato la Giunta, lavorando nel frattempo alla costruzione di una maggioranza alternativa, cioè priva di Forza Italia. I numeri avrebbero in realtà confortato la “mossa” di Abramo, anche alla luce dell’esito delle Regionali che hanno visto la Lega veleggiare in città, con l’elezione all’Astronave del “fedelissimo” del sindaco, Filippo Mancuso, ed Esposito riportare un mare di consensi. Rottura a questo punto potenzialmente inevitabile, ma alla fine, proprio sull’orlo del precipizio, i “big” hanno sotterrato l’ascia di guerra e si sono “parlati”. Al summit i presenti avrebbero rappresentato Forza Italia e “Obiettivo Comune” (Tallini), “Catanzaro con Abramo” (Abramo), “Catanzaro da Vivere” e Casa delle libertà (Esposito, come consigliere regionale della Cdl), “Officine del Sud” e Casa delle libertà (Parente, quale presidente delle prime e coordinatore della Cdl). In buona sostanza, l’intesa, comunque raggiunta faticosamente, si sarebbe suggellata – sempre secondo fonti accreditate – su questi presupposti: conferma del perimetro della maggioranza che ha vinto le Comunali del 2017, quindi niente nascita di altri gruppi come Lega e Fratelli d’Italia, e rilancio dell’azione amministrativa con una nuova Giunta che però non dovrebbe riservare grandi novità. Certo, nell’aula consiliare le cose cambieranno, perché la maggioranza di centrodestra dovrebbe persino aumentare di consistenza grazie alle surroghe di alcuni consiglieri dell’opposizione dimessisi all’indomani dell’esplosione mediatica di “Gettonopoli”, ma il gruppo di Forza Italia avrà due consiglieri in meno, Luigi Levato e Carlotta Celi, che transiteranno al Misto. In ogni caso, la quadra tra i “pesi massimi” del centrodestra sarebbe stata raggiunta e sarebbe stata scongiurata la fine anticipata di una consiliatura comunque molto tormentata. Nelle prossime ore l’accordo dovrebbe vedere ufficialmente la luce con il varo della nuova Giunta Abramo. Salvo sorprese, anche mediatiche…
LA PRECISAZIONE DI ABRAMO «Nel corso delle riunioni tenutesi in questi giorni con i maggiorenti del centrodestra che ha rappresentazione in Consiglio comunale, non si è minimamente discusso della questione della formazione di nuovi gruppi consiliari all’interno dell’assemblea di Palazzo De Nobili, ma di valutazioni sul programma finalizzato a garantire continuità all’azione amministrativa». (a. cant.)
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